Tubercolosi nelle scuole di Treviso: segnalati cinque casi, tra bambini e adulti.
Sono stati segnalati cinque casi di tubercolosi nelle scuole di Treviso, di cui quattro tutti nella stessa scuola. Le autorità sanitarie hanno in cura i pazienti e hanno effettuato controlli sulle persone con cui le persone malate sono entrate in contatto.
Cinque casi di tubercolosi sono stati segnalati nelle scuole della provincia di Treviso, ma la situazione è sotto controllo. I pazienti sono in cura e sono scattate subito le misure di profilassi che si applicano in questi casi.
La malattia è stata riscontrata in una maestra in una scuola di Motta di Livenza e in un bambino che frequenta la quinta elementare nella stessa scuola. Le autorità sanitarie ritengono la maestra sia il “caso indice”, ovvero la persona da cui è partita l’infezione. Altri due casi sono stati segnalati nella stessa classe del bambino contagiato e riguardano sempre due allievi.
La tubercolosi è stata diagnosticata grazie al test di Mantoux, che è stato effettuato su oltre cinquecento persone tra alunni e adulti. Altri approfondimenti saranno necessari su undici bambini che frequentano altre classi della stessa scuola, che dovranno sottoporsi a radiografia toracica e altri esami.
Il Servizio Igiene e Sanità pubblica ha riferito che i due bambini contagiati “sono risultati affetti da una forma ‘chiusa’ di tubercolosi, negativa alla ricerca del bacillo di Koch, ma comunque con necessità di trattamento multifarmacologico a domicilio e sui loro familiari sarà effettuato il test Mantoux”. La maestra della scuola di Motta di Livenza è stata ricoverata e poi dimessa dall’ospedale di Treviso Ca’ Foncello e proseguirà le terapie a domicilio.
Il quinto caso di tubercolosi è stato diagnosticato ad un’altra maestra, questa volta della scuola d’infanzia di Monfumo. La donna è stata infettata dal bacillo della tubercolosi, ma non ha contagiato altre persone. Infatti, i test eseguiti su circa sessanta bambini sono risultati tutti negativi.
Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2, ha spiegato: “I dati relativi agli ulteriori accertamenti confermano la complessità del focolaio epidemico di Motta di Livenza e la necessità di non abbassare la guardia nei confronti di una malattia come la tubercolosi. Rinnovo il mio ringraziamento nei confronti di tutte le famiglie, del personale scolastico e dell’Amministrazione Comunale con cui c’è stata una collaborazione costante e proficua volta ad affrontare e gestire la situazione in modo tempestivo e a dare le maggiori garanzie per l’individuazione di tutti i possibili casi di malattia. Un ringraziamento va anche a tutti gli operatori dell’Ulss impegnati nella gestione del focolaio, a cominciare dalla Pediatria e dalla Radiologia dell’Ospedale di Oderzo”.
Inoltre, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 2 di Treviso ha attivato un call center per rispondere a qualsiasi dubbio o richiesta di informazioni: dal lunedì al venerdì, dalle ore 14.00 alle ore 16.00, si può contattare il numero 0422.323888.
La notizia è stata data dal Corriere del Veneto.
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