Feto nel feto: una bambina conteneva la gemella, un caso rarissimo di gravidanza.
In Colombia è nata una bambina che nell’addome conteneva la sorella gemella. Si è trattato di un caso rarissimo di gravidanza “feto nel feto”. La bimba più grande è sopravvissuta alla gestazione e al parto, mentre per la gemellina più piccola, nascosta nel ventre della sorella, non c’è stato niente da fare, anche perché il feto non era completamente formato.
Gravidanza feto nel feto: una bambina conteneva la gemella
Sono casi rarissimi ma possono accadere, si tratta delle gravidanze chiamate “feto nel feto” che si verificano quando di due gemelli uno è “contenuto” nell’altro. Purtroppo sono gravidanze a rischio in cui è molto difficile che entrambi i bambini sopravvivano.
Un caso recente di gravidanza feto nel feto è avvenuto in Colombia, a fine febbraio. Una bambina di nome Itzamara conteneva nell’addome la sua sorellina gemella. Purtroppo la sorellina più piccola non era interamente formata, il feto si era sviluppato solo in parte: era lungo appena 5 centimetri, aveva la testa e gli arti, ma non aveva il cuore né il cervello.
Dai primi esami, i medici pensavano che la sorellina più grande avesse una ciste al fegato. Sono con un’ecografia ad alta definizione il dottor Miguel Parra-Saavedra ha individuato il feto più piccolo. La gemellina era collegata con un cordone ombelicale autonomo all’intestino della sorella più grande e completamente formata, Itzamara.
Quando la gravidanza feto nel feto delle due gemelline è giunta alla 37^ settimana, lo scorso 22 febbraio, i medici hanno deciso di intervenire con un parto cesareo per far nascere la bambina più grande. Un intervento indispensabile per evitare che Itzamara fosse danneggiata dalla sua gemellina, che non avrebbe avuto alcuna possibilità di nascere viva.
Itzamara pesava già tre chilogrammi, un peso buono per un neonato. Dopo la nascita la bambina è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per rimuovere il feto della sorellina che aveva nell’addome. Tutto è andato per il meglio e ora la bambina sta bene, anche se continua ad essere sottoposta a controlli medici. Ad altri controlli dovrà sottoporsi in futuro, per accertare le sue condizioni di salute.
Quello di Itzamara è un caso ancora più raro di condizione “feto nel feto”, perché è stato identificato durante la gravidanza, una circostanza che non si verifica spesso. Di solito, infatti, il feto più piccolo si scopre dopo la nascita del bambino.
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In casi ancora più rari può capitare che ci si accorga della presenza di un feto più piccolo all’interno del corpo del gemello solo dopo molti anni. Nel 2015, nel Regno unito, l’intervento chirurgico effettuato su una donna per rimuovere quella che sembrava una cisti ovarica, rivelò che in realtà si trattava di un piccolo feto malformato, che la donna aveva portato nascosto nel corpo per decenni.
La condizione “feto nel feto” è stata descritta per la prima volta nel 1808 dal British medical journal e si verifica ogni 500.000 nascite. Negli ultimi anni casi di feto nel feto si sono verificati in India, Indonesia e a Singapore.
La condizione feto nel feto viene spesso diagnosticata erroneamente per un teratoma, un tumore che contiene ossa, tessuto muscolare e peli. La differenza solitamente si scopre con un esame del Dna. Nel caso di Itzamara e della sua gemellina, il dottor Parra-Saavedra era sicuro che si trattava di gravidanza feto nel feto e che le due gemelline si erano formate dallo stesso ovulo. Il feto più piccolo contenuto nel gemello più grande è chiamato anche eteropago o gemello parassita, perché prende nutrimento dal suo gemello. Come nel caso di Itzamara, a cui sorellina più piccola era collegata da un autonomo cordone ombelicale che prendeva sangue e nutrimento dall’intestino della sorella più grande.
Alcuni gemelli parassiti nascono congiunti ai loro fratelli sani più grandi, altri invece crescono parzialmente dentro e parzialmente fuori dal loro corpo.
Il caso della piccola Itzamara e della sua gemellina è stato raccontato dal New York Times.