Pedofilia e pedopornografia in aumento nel mondo: i dati shock del Report Meter 2018.
Sono stati presentati i dati del Report Meter 2018, la onlus fondata da Don Fortunato di Noto che combatte la pedofilia e la pedopornografia nel mondo. Dati, purtroppo, allarmanti che mostrano come lo sfruttamento e le violenze sessuali sui bambini siano purtroppo in crescita nel mondo.
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Le polizie di tutto il mondo, insieme alle associazioni che si occupano della tutela dei minori combattono ogni giorno contro gli orchi che vanno a caccia di bambini, alla ricerca di immagini di pedopornografia o di esperienze dirette di abuso, come i turisti sessuali. Si tratta, purtroppo, di traffici frequenti, dissimulati sotto attività lecite e difficili da contrastare.
Tra le associazioni che si battono contro la pedofilia e la pedopornografia c’è Meter Onlus, fondata dal sacerdote siciliano Don Fortunato di Noto, con sede ad Avola, in provincia di Siracusa. Meter si impegna a tutelare i bambini dagli abusi sessuali e ha istituito l’Osservatorio mondiale contro la pedofilia, Osmocop.
La pedofilia e la pedopornografia online nel mondo sono in aumento e sempre più difficili da contrastare, per gli strumenti sempre più sofisticati che i criminali utilizzano e per la difficoltà di rintracciare gli autori e i diffusori di pedopornografia sul deep web. Le associazioni a tutela dei minori, come Meter, tuttavia non si arrendono e proseguono con il loro impegno che consiste prima nello scoprire le dimensioni e censire i numeri di questi fenomeni e poi nel mettere in atto azioni di contrasto.
Dietro ai fenomeni della pedofilia e pedopornografia online, sempre più collegati, non ci sono solo persone singole, ma veri e propri business criminali, spesso purtroppo senza efficaci azioni di contrasto da parte di chi dovrebbe disciplinare l’utilizzo del web, a cominciare dagli stessi provider e fornitori di servizi, per proseguire con coloro che hanno responsabilità politiche e giudiziarie.
Ogni anno, il Report Meter presenta tutte le denunce e le segnalazioni effettuate in tutto il mondo e che purtroppo non sempre ricevono il giusto approfondimento investigativo per il contrasto al crimine della pedofilia. Inoltre, Meter opera attraverso numerose azioni di prevenzione, di formazione e di informazione sul fenomeno degli abusi sui minori. I volontari dell’associazione offrono anche supporto alle vittime, in ambito giuridico, psicologico, psicoterapico, medico, informatico, ecc., con interventi a livello nazionale e internazionale. Inoltre Meter collabora con gli organi istituzionali e di polizia dei vari Paesi nel contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia.
Il Report Meter 2018 contiene un monitoraggio delle rete internet, effettuato tramite Osmocop, Osservatorio mondiale contro la pedofilia di Meter, e presenta una fotografia del cyber-pedofilo, con le sue caratteristiche criminali e il modo di agire; i domini e le loro caratteristiche nei cinque continenti; la collocazione geografica dei server; il monitoraggio per mese e fasce di età dei bambini coinvolti; il deep web e piattaforme di file sharing; la pedofilia culturale (giustificazione e normalizzazione); le attività del Centro di ascolto, con i casi seguiti e le richieste telefoniche al Numero Verde 800 45 52 70; il pedofilo e il bambino vittima; il corso di specializzazione contro la pedofilia e gli abusi; le iniziative del Polo formativo ed educativo, con corsi di formazione e incontri, scuole e università; corsi e incontri nelle diocesi per i sacerdoti, religiosi e operatori pastorali; un’indagine conoscitiva su cyber-bullismo, Sexting e adescamento (grooming) su n. 314 partecipanti (età 12/18 anni); le iniziative del Centro polifunzionale per l’infanzia e l’adolescenza, con Family room, Snoezelen room; attività psicoeducative attraverso i laboratori e Meter a Scuola; infine, la XXIII Giornata bambini vittime contro la pedofilia, che quest’anno sarà celebrata il 5 maggio a Roma e in tutta Italia.
Riguardo all’identikit del cyber-pedofilo, il Report Meter 2018 spiega che si tratta di un individuo che trova nella rete la possibilità di soddisfare le sue fantasie sessuali senza contravvenire alle regole morali che la società in cui vive gli impone; inoltre riesce a soddisfare in maniera virtuale i propri impulsi. Il cyber-pedofilo utilizza in modo efficace e sofisticato la tecnologia per raggiungere i propri scopi.
Le diverse tipologie di pedofili che utilizzano il web:
Analizzando, invece, i domini (siti web) dei cinque continenti, dal Report Meter 2018 emerge che al primo posto nella diffusione di contenuti pedopornografici si trova l’Oceania, con il dominio dell’isola di Tonga, che conta ben 1.771 link che rimandano a siti pedopornografici. Al secondo posto c’è l’isola britannica Guernsey, nel canale della Manica, con 1.108 link (dominio .gg); al terzo posto, con 912 link, il territorio britannico d’oltremare situato nell’oceano Indiano (British Indian Ocean Territory dominio .io), tra l’Africa e l’Indonesia. Tuttavia, sebbene molti link analizzati abbiano l’estensione di una nazione (es: .uk per Regno Unito, .it per l’Italia), in realtà contengono materiali e servizi che vengono forniti da server situati in altre parti del mondo, di solito in America o in Europa. Questo significa che un un utente che risiede in un dato continente, ad esempio l’Europa, può registrare un dominio appartenente geograficamente ad uno Stato che si trova in un altro continente. Quindi, ad esempio dall’Europa si può caricare materiale pedopornografico su un sito registrato in Asia. Questo dimostra la complessità del web e inoltre evidenzia la necessità di un intervento dei provider e dei colossi del web fornitori di servizi come le piattaforme di file sharing. Non possono nascondersi più dietro la tutela della privacy e hanno la responsabilità di vigilare sul materiale che circola sotto il loro nome, sottolinea il Report Meter 2018.
Che ne pensate unimamme?
Sul sito dell’associazione Meter trovate il report completo.
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