Un maestro di una scuola materna di Roma è stata sospesa dal servizio per maltrattamenti sui bimbi.
“Ti faccio viola. Questo te lo taglio” intimava l’insegnante della scuola materna del quartiere romano Casetta Mattei ai suoi piccoli alunni, toccando le parti intime.
“Vengo lì e te do un paio di ceffoni. Ti butto dalla finestra. Così ti pisci sotto” aggiungeva posizionando il malcapitato nell’ultimo posto per la fila per andare al bagno.
Per oltre un mese questo “educatore” quarantunenne ha terrorizzato i 19 bambini della classe con violenze psichiche e materiali. Li minacciava, dava loro schiaffi in faccia, tirate di orecchie e sculacciate.
Il clima instaurato in classe era da vero terrorismo psicologico. “Te gonfio come una zampogna’, ‘ti do un cazzotto in testa’, ‘non ce veni’ più a scuola, non piangere che ti caccio fuori dalla classe” ripeteva l’insegnante ai bambini che avrebbe dovuto costodire in vece dei genitori.
Secondo il giudice che ha firmato l’istanza cautelare per sospendere dal servizio questo maestro, l’uomo aveva mostrato “una personalità particolarmente violenta, caratterizzata dalla mancanza di autocontrollo ed equilibrio con esercizio di reiterate violenze fisiche e verbali”.
Da quanto emerso dal provvedimento emesso dal gip di Roma Gaspare Sturzo, i piccoli venivano isolati all’interno della classe, messi in posti adibiti alle punizioni, oppure venivano scherniti dai compagni dietro la sollecitazione del perverso insegnante.
A svolgere le indagine è stata la Locale Procura della Repubblica, gruppo specializzato dei reati contro i minori, i caschi bianchi dell’XI Gruppo Marconi e del Gruppo Sicurezza Sociale Urbana.
All’uomo è stato imposto il divieto di avvicinarsi alla scuola e ai bambini, la sospensione del pubblico servizio.
A far scattare le indagini è stata la denuncia di alcuni genitori dei piccoli che subivano percosse e vessazioni. I figli avevano iniziato ad avere atteggiamenti anomali a casa e non volevano più andare alla materna.
Così gli inquirenti hanno piazzato telecamere le cui immagini hanno inchiodato l’uomo.
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