La Ministra Grillo vorrebbe introdurre la figura del medico scolastico.
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, in occasione del Convegno dell’Inps sulla tutela e assistenza dei minori, ha lanciato l’idea della reintroduzione del medico scolastico.
Medico scolastico: cosa potrebbe fare
Secondo il suo parere, questa figura dovrebbe essere presente in ogni scuola a partire da quelle dell’infanzia.
Il medico della scuola potrebbe quindi aiutare i bambini e i ragazzi su temi odierni e molto delicati come:
- bullismo
- disturbi della sfera psichica
- fumo, alcol,
- sesso
In questo modo si potrebbero individuare subito eventuali problemi o malattie.
Il medico scolastico inoltre potrebbe “essere un punto di riferimento nell’approccio all’infanzia e all’adolescenza”.
A sostegno della sua idea la ministra Grillo ha aggiunto: “non può essere il genitore da solo sempre a scoprire se il bambino ha qualche problema. Sto cominciando a studiare l’ipotesi: in base ai periodi della vita del bambino sarebbe bene avere anche la figura del pediatra mentre nel periodo successivo una con competenze psicologiche o altre figure che si alternano”.
“È un tema delicato perché devono essere persone qualificate. Ho cominciato da poco a lavorare a questa proposta, ma è tra le varie idee innovative. Si parla sempre di anziani ma non capisco perché si parli poco dei problemi dei giovani”.
Una volta il medico scolastico aiutava i piccoli a gestire:
- influenza
- morbillo
- pidocchi
- fare screening per eventuali problemi di vista, udito, peso
Infine questa figura poteva anche suggerire agli insegnanti di chiedere un colloquio coi genitori per approfondire eventuali problemi psichiatrici o di linguaggio.
La ministra è consapevole che, al giorno d’oggi, sono tante le minacce che pendono sui nostri bambini: “la dipendenza dai telefonini, le sostanze stupefacenti perché purtroppo i ragazzi ne vengono a contatto in mille modi. Anche sul tema della sessualità è importante il confronto con gli esperti, oppure anche per avere anamnesi precosi per quanto riguarda le malattine nei bambini. Non possiamo pensare che i genitori possano affrontare tutto da soli”.
Naturalmente, questa innovazione avebbe un costo, ma la Grillo vede il problema in termini di prevenzione: “sempre meno di curare successivamente dipendenze ad esempio da alcol o malattie diagnosticate in ritardo”.
Unimamme, cosa ne pensate di questa proposta di cui si parla su RaiNews?
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