I bambini che vivono vicino alle grandi strade rischiano di subire ritardi nello sviluppo.
Secondo recenti ricerche scientifiche, i bambini piccoli che vivono vicino alle strade principali, quindi maggiormente trafficate e interessate dall’inquinamento atmosferico, possono avere un rischio maggiore di ritardi nello sviluppo rispetto ai bambini che vivono lontani da questo tipo di strade.
Rischio di ritardi nello sviluppo per i bambini che vivono vicino alle grandi strade
Che l’inquinamento atmosferico faccia male alla salute dei bambini è un fatto risaputo. Ora uno studio scientifico rileva i rischi dell’abitare vicino ad autostrade o grandi strade molto trafficate. Rischi che riguardano appunto i bambini e il loro sviluppo. Dati che devono far riflettere.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori del National Institutes of Health e della University of California, Merced, i quali hanno scoperto che i bambini che vivono vicino alle strade molto trafficate hanno il doppio delle probabilità di ottenere un punteggio basso in un test per misurare le abilità comunicative. Inoltre, l’esposizione prenatale a livelli superiori alla media di due inquinanti atmosferici legati al traffico (il materiale particolato inalabile ultrafine PM2,5 e l’ozono) è stata associata ad un aumentato rischio di ritardi nello sviluppo durante l’infanzia e la prima infanzia.
La gestazione, l’infanzia e la prima infanzia, sono fasi cruciali per lo sviluppo del cervello. Quindi l’esposizione all’inquinamento dell’aria in queste fasi della vita andrebbe ridotta il più possibile, come sottolinea Pauline Mendola, autrice dello studio.
I rischi per il feto dall’esposizione all’inquinamento atmosferico sono del resto già noti. Studi precedenti hanno dimostrato che l’esposizione prenatale alle sostanze inquinanti dell’aria è legata:
- al basso peso alla nascita,
- al parto prematuro e
- alla morte perinatale.
Alcuni studi, inoltre, hanno dimostrato un collegamento tra un aumentato rischio di autismo e la diminuzione della funzione cognitiva nei bambini che vivono vicino alle autostrade. Comunque, i risultati degli studi per trovare un legame tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico nella prima infanzia e i ritardi di sviluppo sono stati incoerenti.
Lo studio della Univesrity of California è peculiare alla situazione americana: negli Stati Uniti molte persone vivono vicino a grandi strade. Così i ricercatori hanno voluto verificare se i bambini che abitano vicino a strade trafficate avessero un basso punteggio in un test chiamato “Ages and Stages Questionnaire”, una questionario per l’età e per diverse le fasi di sviluppo del bambino. Questo test misura cinque ambiti dello sviluppo del bambino, tra cui la comunicazione, le abilità motorie, le grandi capacità motorie, il problem solving e la funzione sociale personale.
Sono stati utilizzati i dati di 5.825 bambini. I ricercatori hanno messo a confronto l’indirizzo di casa dei partecipanti allo studio, l’indirizzo di lavoro della madre durante la gravidanza e il luogo di assistenza diurna (es asilo, scuola) con una serie di dati stradali. Quindi hanno calcolato la vicinanza di ciascun indirizzo alla strada principale più vicina e un insieme di dati dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente è stato utilizzato per stimare i livelli di inquinamento atmosferico in ogni luogo.
Il confronto ha accertato che i bambini che vivevano a meno di 500 metri da una strada principale avevano il doppio delle probabilità di sbagliare almeno una parte del questionario nell’ambito della comunicazione, rispetto ai bambini che vivono a poco meno di un chilometro da una strada molto trafficata.
Il team di ricercatori ha anche studiato le conseguenze dell’esposizione agli inquinanti PM2,5 e ozono nel periodo prenatale e postnatale. Le analisi hanno dimostrato che l’esposizione nel periodo prenatale a livelli elevati di PM2,5 (materiale particolato inalabile ultrafine) era associata ad un aumento del rischio, dall’1,6 al 2,7%, di fallire in tutti gli ambiti del test sullo sviluppo infantile, mentre l’elevata esposizione all’ozono aumentava il rischio di fallimento tra lo 0,7 e l’1,7%. Per quanto riguarda l’esposizione postnatale a livelli elevati di ozono, è stato rilevato un aumento del rischio del 3,3% di fallire nella maggior parte degli ambiti del test a 8 mesi, un aumento del rischio del 17,7% per un fallimento complessivo a 24 mesi e un aumento del rischio del 7,6% per un fallimento complessivo a 30 mesi di età.
Secondo i ricercatori della University of California, la conclusione è che l’esposizione agli inquinanti dell’aria durante l’infanzia e la prima infanzia è associata ad un maggiore rischio di ritardo nello sviluppo, rispetto all’esposizione prenatale. In ogni caso, data la modalità dello studio, basato su associazioni, non si può pienamente provare il legame causa effetti e pertanto sono necessari ulteriori studi su più larga scala.
Dello studio delle conseguenze degli inquinanti dell’aria sui bambini si è occupato un articolo di News Medical.
Che ne pensate unimamme? Siete preoccupate per gli effetti dell’inquinamento atmosferico sui vostri bambini?
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