Epidemia di morbillo: strage in Madagascar con 1.200 morti. Da inizio 2019 aumento del 300% dei casi nel mondo denuncia l’OMS.
Aumentano in modo esponenziale i casi di morbillo nel mondo, da quando è iniziata l’ultima ondata di epidemia, dalla fine del 2016. Dopo l’Europa, dove nel 2017 le maggiori apprensioni si concentrarono sulla Romania e sull’Italia, i Paesi con il più elevato numero di casi, poi estesi soprattutto nel 2018 a Grecia e Francia, le preoccupazioni per il morbillo riguardano ora Stati Uniti, dove è stata dichiarata l’emergenza a New York, con l’adozione di misure straordinarie tra cui una massiccia compagna di vaccinazione e il divieto di accesso ai luoghi pubblici per i bambini non vaccinati, ma soprattutto il Madagascar, dove la bassa percentuale di vaccinati e le condizioni sanitarie precarie stanno provocando una vera e propria strage, con oltre 1.200 morti. La situazione.
Il morbillo è una malattia da non sottovalutare, nonostante in molti dicano “lo abbiamo avuto tutti da bambini e non è successo niente…”. Non è così, perché se in molti guariscono da questa malattia senza gravi conseguenze, circa una persona su mille può perdere la vita a causa del morbillo o subire un danno permanente, come sordità, cecità, polmonite ed encefalite. In alcuni casi, rari ma gravissimi, il morbillo può scatenare la panencefalite subacuta sclerosante (PESS). Una grave forma di encefalite cronica degenerativa, con esito sempre mortale, che viene causata dal virus del morbillo a distanza di anni dall’infezione acuta, in media 7 anni dopo.
Perché rischiare queste conseguenze quando il vaccino contro il morbillo è efficace e sicuro? Gli effetti avversi, come le reazioni allergiche, sono reversibili, la sordità, i danni cerebrali e la panencefalite subacuta sclerosante no. Periodicamente la autorità sanitarie di tutto il mondo e l’Organizzazione mondiale della Sanità lanciano campagne di informazione sulle conseguenze del morbillo e sull’importanza della vaccinazione. Il morbillo, poi, è una malattia estremamente contagiosa, che si diffonde rapidamente ad un gran numero di soggetti, mettendo in pericolo anche chi non può vaccinarsi perché ancora troppo piccolo o con il sistema immunitario compromesso. Queste, inoltre, sono le categorie di soggetti che sono maggiormente esposte proprio agli effetti più gravi del morbillo.
Delle conseguenze gravissime del morbillo apprendiamo dalla cronaca, nazionale e internazionale. Basti pensare ai decessi che si sono verificati negli ultimi due anni in Italia: 13 morti per circa 8mila casi di contagio. Mentre dall’estero, oltre ai morti in Europa, ci arriva in questi giorni il bilancio devastante del morbillo in Madagascar. Nell’isola africana sono stati registrati oltre 1.200 morti causati dall’epidemia di morbillo che da ottobre 2018 ha colpito il Madagascar. Certo, il Paese è povero, con condizioni igienico sanitarie precarie, che aggravano la situazione e rendono più difficili le cure (che comunque non esistono, del morbillo si curano solo i sintomi), ma la bassa percentuale di vaccinazione, limitata al 58% della popolazione (per l’immunità di gregge occorre una copertura del 95%), e l’elevata contagiosità della malattia contribuiscono alla sua massiccia diffusione, con tutte le conseguenze negative che il morbillo porta con sé. I casi di morbillo segnalati in Madagascar sono saliti a 115.000 dall’inizio dell’epidemia. Dal numero dei casi registrati e delle vittime, il tasso di mortalità risulta ben più alto di quello ordinario (che vi abbiamo segnalato sopra: circa 1 decesso ogni 1.000 casi): 10 decessi ogni circa 1.000 casi di morbillo. Dati che ci confermano la pericolosità di questa malattia.
Nel frattempo, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha diffuso i dati sul morbillo relativi ai primi tre mesi del 2019, da gennaio a marzo, e i numeri sono molto preoccupanti: nei primi tre mesi del 2019 i casi di morbillo sono aumentati del 300% nel mondo (163 Paesi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I dati riferiti al 2019 sono ancora provvisori, precisa l’Oms, comunque indicano un “trend chiaro”. “Molti Paesi sono nel mezzo di considerevoli epidemie di morbillo, tutte le regioni del mondo stanno vivendo aumenti sostenuti dei casi”, spiega l’Organizzazione mondiale della sanità, precisando che i casi reali superano sempre i casi registrati, pertanto questi primi trend del 2019 potrebbero sottostimare la gravità delle epidemie in corso.
Il 2019 è il terzo anno consecutivo che registra un aumento dei casi di morbillo in tutte le regioni del mondo. I Paesi più colpiti sono quelli africani: Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Madagascar, Sudan. In Africa il morbillo ha fatto registrare un aumento del 700%, con il maggior numero di casi nel mondo. Altri Paesi con un elevato numero di casi di morbillo sono: la Georgia, il Kazakistan, il Kirghizistan, le Filippine, il Myanmar, la Thailandia e l’Ucraina. Poi, negli ultimi mesi c’è stato un notevole aumento dei casi anche in quei Paesi che normalmente hanno un elevato alto tasso di vaccinazioni, come Stati Uniti e Israele.
I dati pubblicati su Twitter dall’Organizzazione mondiale della Sanità
Che dire unimamme? Come abbiamo ripetuto più volte, il morbillo è una malattia grave, che non va sottovalutata. Voi avete fatto vaccinare i vostri bambini?
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