Due gemelli di Lodi sono nati a mesi di distanza.
Lucia e Sergio sono una coppia di genitori quarantenni protagonisti di una storia molto particolare.
Sergio lavora in banca, mentre Lucia è una libera professionista, abitano a Lodi. La gravidanza è iniziata senza apparenti problemi. “Ero felice. La mia gravidanza procedeva tranquilla”.
I problemi sono arrivati in dicembre.
A causa di perdite la donna è stata ricoverata d’urgenza. Le sue condizioni richiedevano un soggiorno in terapia intensiva di terzo livello, quindi è stata trasferita presso il reparto di ostetricia di Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua mamma dell’Ospedale San Gerardo di Monza.
A una settimana dal ricovero è venuto alla luce il suo piccolo Alessandro, nato a 24 settimane di gestazione. Il neonato pesava quasi 800 grammi e aveva il 50% di possibilità di sopravvivere.
Andrea, il secondo gemello, era ancora in utero. A quel punto i medici hanno preso una decisione molto difficile, perché rimanendo nell’utero Andrea avrebbe avuto più chances di sopravvivere, mentre la mamma avrebbe rischiato un’emorragia.
Ecco cosa ha detto la mamma: “hanno fatto nascere il mio primo gemello con un parto naturale. La primaria del reparto è riuscita a lasciare dentro la placenta e un pezzo di cordone ombelicale. Il suo timore era che potessi avere un’emorragia o un’infezione. La sua speranza era di protrarre di almeno altri dieci giorni la gravidanza del secondo. Ricordo che mi diceva: ogni giorno che passa è uno in più di vita per lui”.
Alla fine le cose sono andate bene e mentre Alessandro è venuto alla luce nel 2018, Andrea ha atteso il 2019, nascendo 60 giorni dopo il fratello gemello.
Andrea ora pesa 3 kg e dovrebbe uscire dall’ospedale tra due settimane.
Per poter assistere la moglie e il figlio Sergio ha affittato una casa a 50 metri dall’ospedale.
“Tutto il giorno Lucia resta vicino ad Alessandro ma almeno la sera dorme in un letto e mangia in cucina“.
Papà Sergio ricorda cosa gli hanno detto gli impiegati dell’anagrafe. “Quando è nato Alessandro all’anagrafe del comune mi hanno detto: “Scusi, dovremmo scrivere che è nato un gemello di due (gemelli) di cui uno ancora deve nascere?”. Non sapevano cosa mettere sul certificato di nascita”.
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda di cui si parla sul Corriere?
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