In una scuola elementare in provincia di Cuneo, i bambini di religione cattolica e quelli musulmani sono insieme durante l’ora di religione.
In una scuola piemontese i bambini di religione cattolica e musulmana fanno lezione di religione insieme. Ad inizio anno i bambini marocchini hanno acquistato i libri di religione ed i genitori hanno dato il loro consenso.
Di solito i bambini che hanno una fede diversa da quella cattolica sono esenti dall’ora di religione. In questo caso non è così, le due culture si uniscono.
Avevamo parlato anche di una scuola di Biella dove l’insegnante di religione non era d’accordo con l’allontanamento dei bambini durante la sua lezione. L’insegnante Stefania Laveder ha una profonda convinzione: “non ho mai capito perché durante l’ora di religione qualcuno debba essere lasciato fuori dalla classe. Ognuno ha la propria cultura e deve farne tesoro. Ma è giusto che conosca anche quella del suo compagno”.
In una scuola nell’Alta Langa, in Piemonte, come riportato da Il Fatto Quotidiano, i bambini cattolici e quelli musulmani fanno lezione di religione insieme.
Tutto ciò succede nel piccolo paese di Murazzano in provincia di Cuneo. Ci sono 800 abitanti di cui 150 sono stranieri.
L’insegnante di religione, Valentina Mattalia, ha raccontato come è riuscita a trovare un punto d’incontro tra le due religioni: “Tutto è cominciato lo scorso anno quando in classe abbiamo fatto i lavori per Natale e Pasqua. Le bambine musulmane si sono interessate, avevano voglia di metter mano anche loro alle decorazioni che facevano i compagni. Così ho deciso di coinvolgerli”.
Di conseguenza, anche i genitori dei bambini si sono incuriositi, hanno chiesto all’insegnante cosa facesse nell’ora di religione: “Una mamma è venuta a chiedermi cosa facevamo durante l’ora di religione perché era convinta che si pregasse. Quando ha capito che non si trattava di questo si è sentita rassicurata”.
A quel punto la maestra ha deciso di continuare con il progetto di integrazione. Ha organizzato una lezione incentrata sull’Islam: “Ciascuno ha portato a scuola gli oggetti che hanno a che fare con la loro religione, gli abiti tradizionali. Abbiamo conosciuto il Corano e visto libri e quaderni che i compagni usano alla scuola islamica”.
A settembre di quest’anno quando la maestra ha visto che anche i bambini marocchini avevano acquistato i libri di religione e i genitori avevano espresso la volontà di farla fare ai loro figli.
Ad oggi l’ora di religione si fa tutti insieme, nelle classi di quarta e di prima elementare: “Con i più piccoli parliamo di amicizia, di amore, delle festività, delle creazione”.
Il preside dell’istituto, Bruno Bruna, è favorevole a questo progetto che è in linea con in senso della scuola: “Per noi è quotidianità lavorare sull’inclusione, sull’integrazione, il dialogo e l’amicizia. Se la scuola ha un senso è proprio quello di creare uno spirito di comunità, di appartenenza”.
Il preside attribuisce il merito di questa integrazione ai bambini ed ai genitori che si sono informati: “Come scuola siamo stati disponibili a raccogliere la curiosità degli alunni da un lato e anche la disponibilità dei genitori musulmani dall’altro. Forse non saremmo mai partiti se non fosse per i bambini che hanno visto che durante l’ora di religione si facevo dei bei lavori di Natale e Pasqua. Merito anche dei genitori che si sono informati e sono venuti a scuola a chiedere se facevamo catechismo nell’ora di religione o altro. Li abbiamo rassicurati sul fatto che nell’ora di religione si insegnano soprattutto i valori comuni. Quando hanno capito questo hanno fatto la richiesta di poter cambiare la domanda iniziale di non avvalersi dell’ora di religione”.
Anche in un altro comune in provincia di Cuneo, Lequio Berria, si è attuata quest’ora di religione condivisa, come ha spiegato il preside: “Anche lì si fanno discorsi legati al sentirsi fratelli, all’includere sempre. È quello che fa parte di quelle competenze trasversali che cerchiamo di far passare in tutte le discipline. Hanno parlato del Corano allo stesso modo in cui si parla della Bibbia per conoscere le basi di una religione”.
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