Un bimbo disabile è rimasto da solo in classe mentre i compagni erano in gita.
Katiuscia Girolametti è la mamma del piccolo Daniele Morato, un bambino di 9 anni di Roma che rientra nello spettro autistico.
Bambino autistico isolato a scuola: ecco cosa è successo
Daniele deve spostarsi in carrozzina perché ha la tetraparesi spastica. Il bambino frequenta la terza elementare in un istituto scolastico di Ciampino, a Roma.
Il 19 novembre scorso sono stati presentati i nuovi programmi della scuola tra cui vi era anche l’attività motoria.
La mamma di Daniele ha scritto subito alla scuola segnalando che questa attività non era “inclusiva”.
Ecco che cosa ha raccontato la mamma: “Daniele avrebbe dovuto viaggiare su un pullman di disabili da solo, mentre l’intera classe avrebbe usufruito dello scuolabus, che non ha la pedana per carrozzine. Per questo avevo chiesto che fosse sostituito, e a tale mail mi è stato risposto tempestivamente assicurandomi che non ci sarebbero stati problemi perché il Comune di Ciampino avrebbe messo a disposizione un solo scuolabus, dotato di pedana, nel quale avrebbero viaggiato tutti i bambini compreso mio figlio, oltre ai docenti”.
Successivamente però Katiuscia è stata convocata dal Preside che le ha detto che il programma non poteva essere cambiato e che da novembre 2018 suo figlio sarebbe rimasto in classe a lavorare su un progetto alternativo, mentre i compagni sarebbero andati a fare motoria.
Aggiunge la mamma di Daniele: “tra l’altro, il progetto alternativo sono stata io a proporlo. La scuola sta violando tutte le leggi di integrazione scolastica. Sono arrivate le loro scuse e mi è stato garantito che questi eventi spiacevoli non sarebbero più capitati, eppure non è stato così”.
Infine, 10 giorni fa è stata proposta una gita di classe sul tema bullismo. A gestirla sarà un’associazione sconosciuta.
Il Comune ha messo a disposizione il bus che però non ha la pedana per i disabili.
“In pratica, niente accesso ai disabili nell’autobus ‘di classe’. Per questo il Comune ha proposto nuovamente il solito trasportino per disabili nel quale Daniele avrebbe dovuto viaggiare da solo, che oltre a non essere inclusivo è anche pericoloso: avrebbe dovuto viaggiare da solo con l’autista senza alcun assistente! E se si fa male? Se vomita? Se si strozza o ci sono altri problemi? Così ho proposto loro due alternative. Si chiama ‘interscambio’ e so che si può fare senza problemi. L’alternativa sarebbe stata quella di svolgere lo stesso identico progetto ma in collaborazione con la polizia municipale, in modo tale da poterlo realizzare direttamente all’interno del nostro plesso senza dover uscire ed effettuare trasferte.
Il comandante ha dimostrato di avere non solo una divisa ma anche un cuore immenso, e non smetterò mai di ringraziarlo per il gesto bellissimo offerto. Purtroppo però alla scuola non è andata bene la soluzione da lui proposta, sostenendo che il progetto sul bullismo sarebbe dovuto esser fatto dall’associazione scelta. Nessun piano B quindi. E dato che il preside è fuori Italia in questo momento, non è stato possibile nemmeno chiamare un’altra scuola per farsi prestare un loro pullman idoneo.
Mi permetto di fare un ultimo appunto, nel mio piccolo. Io che probabilmente sono una Don Chisciotte illusa che le cose possano cambiare, o forse prepotente al punto da pensare che le cose debbano cambiare. Un progetto sul bullismo che parte con la non integrazione di un ragazzino con disabilità ha già perso in partenza. Buone vacanze di Pasqua a tutti dalla mamma e il papà di Daniele, genitori che vogliono solo fare i genitori e non i guerrieri”.
Unimamme, cosa ne pensate di quanto raccontato da questa mamma su Tpi e del modo in cui la scuola sta affrontando la disabilità del figlio?
LEGGI ANCHE —> Bambino disabile “ride” troppo al cinema e viene cacciato – FOTO