Bimbo di 6 mesi con la meningite, l’appello di una mamma: “Vaccinate i vostri figli”
Un bambino di soli sei mesi ha contratto la meningite ed è stato ricoverato in rianimazione pediatrica all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Il bimbo è rimasto una settimana in rianimazione, facendo prendere un grande spavento alla mamma. Il peggio è passato e ora il bimbo sta meglio. Ora, la madre vuole fare tesoro di questa brutta esperienza e sensibilizzare tutte le altre mamme a vaccinare i figli contro la meningite.
Un caso che ricorda quello della mamma di Federico, l’adolescente romano morto di meningite a 15 anni.
Se l’è vista brutta un bimbo di 6 mesi, ricoverato in rianimazione pediatrica prima di Pasqua all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Il piccolo ha contratto la meningite da meningococco B, un batterio per il quale c’è un vaccino, che si somministra ai neonati ma che non è obbligatorio. Il bambino è stato ricoverato in rianimazione per una settimana, dallo scorso venerdì è stato trasferito nel reparto di pediatria d’urgenza dell’ospedale. La fase critica è passata e il piccolo è fuori pericolo, ma per la famiglia sono stati giorni di comprensibile angoscia. Purtroppo la meningite può essere mortale, soprattutto nei bambini così piccoli.
Ora il bambino “mangia, beve e scherza“, dice la madre, ma lo spavento è stato tanto e la donna vuole sensibilizzare tutte le altre mamme a vaccinare i propri figli. Suo figlio non era stato vaccinato contro il meningococco di tipo B e purtroppo si è preso la malattia.
La madre ha spiegato di non essere contraria ai vaccini, ma quando lo scorso 10 aprile il figlio ha fatto il richiamo del vaccino esavalente e gli è stata fatta anche l’antipneumococcica. Alla proposta dei medici di aggiungere il vaccino contro il meningococco B la donna ha rifiutato, perché le sembrava di aver già fatto fare al figlio troppi vaccini. “Mi è sembrato quasi di bombardarlo“, ha spiegato, una scelta della quale si è poi pentita. Nemmeno dieci giorni dopo, il bimbo ha contratto la meningite da meningococco B. “Se tornassi indietro, gliene farei fare dieci di vaccinazioni. Anche mio figlio più grande è super vaccinato“.
La donna ha raccontato che il figlio ha iniziato a stare male improvvisamente lo scorso venerdì 19 aprile. Il bambino stava benissimo alla mattina, poi intorno alle 13.00 ha iniziato ad avere la febbre, subito altissima, e sulle gambe gli sono comparsi dei puntini. La madre lì per lì ha pensato ad una reazione allergica, perché il piccolo di 6 mesi aveva mangiato la pera per la prima volta. Con la somministrazione di un antipiretico la febbre è scesa un poco, poi durante la notte è risalita e alla mattina il bimbo era ricoperto di macchie violacee. A quel punto la mamma ha capito che si trattava di qualcosa di serio ed essendo il sabato di Pasqua ha provato a contattare un pediatra su Facebook. Una dottoressa ha risposto alla donna e quando ha visto il bimbo ha detto alla madre di portarlo subito al Pronto soccorso del Sant’Orsola. Qui il bambino è stato sottoposto a tutte le cure necessarie.
La mamma ha ringraziato di cuore i medici dell’ospedale che hanno salvato la vita a suo figlio. “Sono stati bravissimi tutti, non finirò mai di ringraziarli – ha detto la donna – perché hanno salvato mio figlio. I veri eroi hanno il camice bianco“.
Per fortuna il bambino ha risposto bene alle cure e già 48 ore dopo il ricovero era fuori pericolo, con l’infezione che era regredita. La donna ha anche ringraziato le infermiere che l’hanno assistita mentre era comprensibilmente sotto choc.
Una brutta esperienza, conclusa con il lieto fine, che per la mamma è stata una dura lezione sull’importanza dei vaccini e del calendario vaccinale. Ora la donna vuole che tutte le mamme siano consapevoli dei rischi che corrono i bambini se non vaccinati per tempo. Del resto il calendario vaccinale e i richiami per la somministrazioni delle dosi di vaccino sono stati studiati da esperti. “Vaccinate i vostri figli per non andare incontro a quello che ho vissuto io“, è l’appello della donna alle altre mamme.
Nell’intervista rilasciata al Resto del Carlino, la donna ha raccontato che tutta la famiglia è stata sottoposta a profilassi, insieme ad una ventina di contatti. Poi hanno fatto tutti il vaccino contro il meningococco B, anche i figli delle amiche della donna, tra cui una neonata di 10 giorni. Ai timori della mamma della neonata la donna ha risposto che “con queste cose non si scherza“. I vaccini sono stati somministrati gratuitamente.
Che dire unimamme? Questa vicenda ci conferma l’importanza delle vaccinazioni e quanto possa essere pericoloso saltarle o rimandarle. Non c’è bisogno di essere “no vax”, è sufficiente anche una dimenticanza o una leggerezza.
I vaccini obbligatori da 0 a 16 anni sono:
Vaccini non obbligatori, ma offerti attivamente e gratuitamente:
Ricordiamo, poi, i richiami in età adulta per l’anti-difterica, anti-poliomielite, anti-tetanica (trivalente dTpa) e i vaccini da fare in gravidanza: richiamo del dTpa e vaccino anti-influenzale inattivato.
I vaccini consigliati agli anziani dai 65 anni:
Infine, ricordiamo che questa (24-30 aprile) è la Settimana Mondiale dell’Immunizzazione.
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