In un emendamento contenuto nella proposta di legge che reintroduce l’educazione civica nelle scuole, ci saranno dei cambiamenti che riguardano le “punizioni” per i bambini che frequentano la scuola elementare. Infatti non potranno essere date sanzioni disciplinari come note, sospensioni o espulsioni.
I presidi si dichiarano soddisfatti: “Norme anacronistiche, l’educazione deve basarsi sulla comprensione“. Di contro c’è chi si dichiara perplesso: “Quali strumenti contro la nuova emergenza bullismo sin dai 9-10 anni?”
Come riportato da FanPage, i bambini delle scuole elementari non potranno più essere puniti, né con una classica nota scritta sul registro o sul diario, da far firmare ai genitori, né tantomeno con una sospensione dall’attività didattica o con l’espulsione.
Questa novità è contenuta in un emendamento inserito dalla commissione nella proposta di legge che reintroduce l’educazione civica nelle scuole. In questo modo verranno soppressi degli articoli del Regio Decreto 1927 del 26 aprile 1928, dal 412 al 414, che prevedeva punizioni “verso gli alunni che manchino ai loro doveri e in particolare:
L’abrogazione di questo decreto ha scatenato diverse polemiche. Da una parte ci sono i presidi che si dichiarano favorevoli a queste nuove linee. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, all’Agi, ha dichiarato: “Mi sembra una misura giusta, soprattutto perché stiamo parlando di bambini molto piccoli per i quali bisogna pensare ad un insegnamento basato sulla comprensione e sull’empatia. Naturalmente non bisogna abbassare la guardia, soprattutto per quanto riguarda gli episodi di bullismo che sono già molto diffusi tra i bambini che frequentano le elementari.”
Chi invece è molto contrario è Vittorio Lodolo D’Oria, esperto in burnout degli insegnanti: “Questa è la deriva, stiamo levando tutti gli strumenti educativi, anche le sanzioni. Ora sappiamo cosa non si deve fare con i bambini, ma non come comportarci con loro“.
Dal MIUR precisano che: “L’articolo 8 del disegno di legge – relativo ai rapporti tra scuola e famiglia – non fa altro che estendere anche alla scuola primaria, infatti, il Patto educativo di corresponsabilità che già oggi disciplina, in maniera dettagliata e condivisa, i diritti e doveri degli studenti delle scuole secondarie nei confronti delle istituzioni scolastiche, comprese le relative sanzioni. Viene operato, dunque, un allineamento normativo in tutti gli ordini di scuola, con il conseguente superamento di alcune norme del passato”.
In passato, nella scuola secondaria, sono state abrogate, già nel 1998, le sanzioni previste da un Regio Decreto del 1925.
Con questo emendamento i vuole cercare di “rafforzare il legame tra la scuola e le famiglie”, come sottolineato anche dal presidente dell’Anp (Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola) Antonello Giannelli: “Plaudo comunque alla decisione della Commissione, si tratta di un atto di civiltà, altro che buonismo: ma come si può pensare che sia giusta l’espulsione o la sospensione da scuola di bambini di 6-9 anni? Occorre piuttosto fare leva di più sul coinvolgimento delle famiglie“.
Si vuole estendere il Patto educativo di corresponsabilità valido, al momento, solo per le scuole medie e superiori. Come riportato da Repubblica, la responsabile dei dirigenti scolastici della Flc-Cgil, Roberta Fanfarillo afferma: “Si è sanata una situazione che era fuori dalla regolamentazione che c’è stata da Berlinguer in poi per la scuola secondaria”.
Concorde alla riforma anche la preside di due istituti di Bologna, Filomena Massaro: “Dal punto di vista educativo è più che condivisibile: non si puniscono i bambini. Poi è vero che ci sono emergenze educative che si stanno anticipando nella fascia 9-10 anni. Ma qui occorrono interventi, anche specialistici, di diverso tipo“.
Voi unimamme siete d’accordo con questo nuovo emendamento?
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