Bimba di 1 anno grave per la meningite a Trento, non era vaccinata. La piccola è ricoverata in gravi condizioni.
Una bambina di appena 1 anno ha contratto la meningite da meningococco e ora si trova ricoverata in isolamento all’ospedale Santa Chiara di Trento. La piccola e in gravi condizioni, anche se non sarebbe in pericolo di vita.
Bimba di 1 anno è grave per la meningite
La bambina di 1 anno colpita dalla meningite è ricoverata nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Santa Chiara, sarebbe in coma, ma l’ospedale rassicura sulle sue condizioni, che sono stabili.
La piccola, residente con la famiglia in Vallagarina, avrebbe contratto una meningite da meningococco per la quale è prevista la vaccinazione, ma la bambina non sarebbe stata vaccinata, secondo quanto riferisce l’azienda sanitaria.
La bimba era arrivata qualche giorno fa al pronto soccorso dell’ospedale qualche giorno fa con la febbre alta e le sue condizioni erano apparse subito gravi. I medici l’hanno ricoverata subito nel reparto di terapia intensiva neonatale, in isolamento, sottoponendola a tutte le cure del caso e avviando la profilassi per tutte le persone con cui era entrata in contatto. Secondo le procedure, tutti coloro che hanno avuto contatti stretti con un paziente colpito da meningite vengono sottoposti alla somministrazione di antibiotico.
“L’Apss, tramite il Servizio di igiene pubblica di Rovereto ha attivato le misure di profilassi per i familiari della piccola paziente e per gli operatori sanitari venuti in contatto con lei“, ha fatto sapere in un comunicato la Provincia di Trento. Come riporta Trento Today.
La Provincia di Trento ha precisato: “I casi di malattia invasiva sono poco frequenti. Negli ultimi anni in media uno o due casi all’anno nella sola provincia, e si presentano come isolati. È prevista la profilassi farmacologica che consiste nella somministrazione di un antibiotico a tutti coloro che hanno avuto contatti stretti con il malato. I meningococchi sono germi che albergano frequentemente nel naso e nella gola delle persone dove di solito non causano disturbi o sintomi. In rari casi il meningococco può avere un comportamento aggressivo e determinare una malattia grave. La meningite è la presentazione più comune di malattia invasiva da meningococco“.
La meningite da meningococco, si legge sul portale Epicentro, è causata dal batterio Neisseria meningitidis che alberga nelle alte vie respiratorie, naso e gola, spesso di soggetti portatori sani e asintomatici (2-30% della popolazione). Il batterio si trasmette da persona a persona attraverso le secrezioni respiratorie. Fuori dell’organismo sopravvive solo per pochi minuti.
La principale causa di contagio è rappresentata dai portatori sani; solo nello 0,5% dei casi la malattia è trasmessa da persone affette dalla malattia.
Esistono tredici diversi sierogruppi di meningococco, ma solo sei causano meningite e altre malattie gravi: più frequentemente sono i sierogruppi A, B, C, Y e W135 e molto più raramente il sierogruppo X, in Africa. In Italia e in Europa, i sierogruppi B e C sono i più frequenti.
I sintomi non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore, anche in presenza di una terapia adeguata. I malati di meningite o altre forme gravi sono contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. La contagiosità è comunque bassa, e i casi secondari sono rari. Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici. Per limitare il rischio di casi secondari, è importante che i contatti stretti dei malati effettuino una profilassi con antibiotici.
I sintomi più comuni della meningite sono:
- irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità nucale),
- febbre alta,
- mal di testa,
- vomito o nausea,
- alterazione del livello di coscienza,
- convulsioni.
Solo pochi giorni fa, vi avevamo riferito del caso del bimbo di 6 mesi ricoverato per meningite in rianimazione pediatrica all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Il piccolo aveva contratto una meningite da meningococco B, contro il quale non era vaccinato (il vaccino si fa dal 3° al 13° mese in quattro dosi). Dopo la brutta esperienza, la mamma aveva lanciato un appello a tutti i genitori a vaccinare i figli.