L’elemosiniere del Papa ha compiuto un gesto di disubbidienza civile.
Unimamme, oggi vi parliamo di un caso di “disobbedienza” civile perpetrato dall’elemosiniere del Papa, padre Konrad.
Da cinque giorni il palazzo occupato Spin Time, in via di Santa Croce in Gerusalemme 55, a Roma, era privo di luce e acqua. Qui vivono 400 persone, tra cui famiglie con bambini che erano rimasti al buio e senza acqua calda.
Il Comune e il Municipio sono in contatto con gli occupanti per trovare una soluzione ma nel frattempo il palazzo ha accumulato un debito di 300 mila Euro con la società fornitrice di energia. Per cui è stato tagliato il sostentamento.
L’elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski conosce da diverso tempo le difficoltà vissute dagli abitanti di questo palazzo.
“Dal Vaticano mandavamo l’ambulanza, i medici, i viveri. Stiamo parlando di vite umane. La cosa assurda è che siamo nel cuore di Roma.Quasi cinquecento persone abbandonate a sé stesse. Sono famiglie che non hanno un posto dove andare, gente che fatica a sopravvivere”.
A fronte di questa situazione di stallo l’elemosiniere ha staccato personalmente i sigilli e ha ripristinato la corrente elettrica.
Gli occupanti hanno descritto così la situazione: “Il Cardinale è arrivato nel pomeriggio, ha portato regali a tutti i bambini e ha promesso che se entro le 20 non fosse stata ripristinata la corrente nello stabile l’avrebbe riallacciata lui stesso. E così è stato Padre Konrad si è calato nel pozzo, ha staccato i sigilli e ha riacceso la luce. E si è preso, a nome del Vaticano, la piena responsabilità dell’azione con Prefettura e Acea”.
Prima di ripristinare la corrente l’elemosiniere cardinale Konrad Krajewski ha chiamato Prefettura e Comune avvisando delle sue azioni.
Dopo essersi calato nella cabina per ripristinare la luce ha lasciato sui contatori il suo biglietto affinché chiunque sapesse a chi doveva essere attribuita quell’iniziativa.
“Sono intervenuto personalmente, ieri sera, per riattaccare i contatori. E’ stato un gesto disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi“ ha dichiarato, all’Ansa, il cardinale, che ha poi aggiunto: “non l’ho fatto perché sono ubriaco”.
Lo stabile è occupato dal 12 ottobre del 2013 da Action, per scopo abitativo. Si tratta di una vecchia sede del’Inpdap, che è diventata così una casa per tante persone che avevano bisogno di un tetto sulla testa.
All’interno ci sono anche un’osteria, una falegnameria, una sala prove. Come accennato il palazzo è composto da 21 mila metri quadrati di stanze, di proprietà del fondo Fip di InvestiRe sgr, il ramo immobiliare del Gruppo Banca Finnat, che gestisce un patrimonio di più di 7 miliardi.
Paolo Perrini, presidente di Spin Time Lann, associazione del Palazzo occupato, ha commentato con queste parole il gesto del porporato: “siamo increduli, quello che è successo la scorsa notte è qualcosa di incredibile. Non possiamo fare altro che ringraziare il cardinale “Il cardinale, che già in passato è stato nostro ospite perché viene a prendersi cura di anziani, malati e bambini che vivono nella struttura era arrivato nel pomeriggio di ieri, verso le 17, a bordo di un furgone carico di regali per i più piccoli.
Sapeva che eravamo da tre giorni senza corrente. Appena giunto ha chiamato al telefono in prefettura e al Comune di Roma chiedendo di riattivare, entro le 20, l’energia elettrica altrimenti lo avrebbe fatto lui stesso.
E così è stato. Alle 20,15 circa, il cardinale è tornato, ci ha spiegato che era competente di energia elettrica perché prima di prendere i voti, in Polonia, aveva lavorato nel settore, ha di nuovo chiamato le autorità cittadine per esplicitare il suo intento, poi si è calato nella buca dove c’è il nostro impianto di media tensione, ha attuato una serie di manovre, come si usa nel gergo tecnico, e la luce è tornata. Non so bene come abbia fatto, ma lo ha fatto”.
Da parte sua il cardinale è convinto delle sue azioni: “dovesse arrivare, pagherò anche la multa”.
Anche le fonti vaticane, naturalmente, hanno commentato l’accaduto. “Il porporato è stato informato di una grave situazione in uno stabile occupato in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma in cui si trovavano oltre quattrocento persone, tra cui numerosi bambini. Come elemosiniere, ha sentito il dovere di compiere un gesto umanitario, provvedendo personalmente a riattivare la corrente elettrica all’edificio”.
Infine: “questo gesto è stato compiuto dal cardinale Krajewski nella piena consapevolezza delle possibili conseguenze d’ordine legale cui ora potrebbe andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie”.
L’unico scontento è il nostro Ministro degli Interni Matteo Salvini che ha osservato: “conto che l’elemosiniere del Papa, intervenuto per riattaccare la corrente in un palazzo occupato di Roma, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate”.
Il cardinale ha detto che lo farà.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa vicenda di cui si parla su Avvenire?
Siete d’accordo con il gesto dell’elemosiniere che non poteva rimanere a guardare mentre centinaia di persone, tra cui moltissimi bambini, erano in grave difficoltà e mancavano dell’essenziale?
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