Un bimbo di 3 anni è andato a scuola vestito da bambina dopo essere entrato a far parte di una famiglia in cui c’era un’altra ragazza transgender.
Una coppia di genitori affidatari è finita sotto processo perché uno dei loro figli affidatari, un piccolo di 3 anni, si è presentato a scuola con la divisa da bambina, dopo che la scuola aveva espressamente richiesto di non farlo.
La coppia, chiamata CP e TP, affidataria da 16 anni, ha 2 figli naturali e il più piccolo, oggi tredicenne, ha effettuato la transizione da maschio a femmina all’età di 7 anni.
I genitori di R, il figlio naturale transgender, hanno legalizzato il cambio di sesso del figlio di 7 anni, regolarizzandone i documenti e ottenendo un passaporto nuovo.
R, diventato una ragazza, avrebbe confidato dopo il passaggio a membri dello staff della sua scuola, di essere infelice e che non valeva la pena di vivere.
Poco dopo la transizione di R., nel gennaio del 2016, il piccolo di 3 anni, H, ha iniziato a presentarsi a scuola vestito da bambina.
Così, a seguito dei continui richiami della scuola, la famiglia è finita sotto indagine dei Servizi Sociali con l’accusa di aver manipolato il sesso dei propri figli, causando loro un danno significativo.
La coppia ha anche un altro figlio, affidatario, con “problemi relativi al proprio sesso”.
I servizi sociali hanno chiesto che i 5 figli della coppia venissero presi in custodia da loro, ma il giudice ha stabilito che CP e TP sono bravi genitori, “in sintonia e attenti“.
Alla fine il Comune, che tramite i Servizi Sociali, si era scagliato contro questa famiglia, ha deciso di ritirare i tentativi di sottrarre loro i figli e le accuse.
Il giudice Justice Williams ha quindi concesso il ritiro delle accuse e della causa legale.
“Le vite di questa famiglia dovrebbero ora procedere sulla base di quelle preoccupazioni che sono state comprensibilmente dissipate come risultato del processo inquisitorio a cui sono stati sottoposti. Ho osservato durante il processo che i problemi relativi all’identità di genere e la comprensione medica di questi problemi sono questioni complesse e in via di sviluppo” ha dichiarato il giudice.
Unimamme, cosa ne pensate di questo caso di cui si parla sul Daily Mail?
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