Si avvicina la sospensione dell’alimentazione per Vincent Lambert, tetraplegico da 11 anni.
Vincent Lambert è un quarantaduenne tetraplegico che da anni si trova in stato di minima coscienza a causa di un incidente automobilistico.
L’uomo è stato al centro di un lungo contenzioso legale da cui è stato stabilito l’interruzione di alimentazione e idratazione artificiale.
Vincent Lambert non ha lasciato direttive o uno scritto in cui ha espresso le sue volontà, né ha nominato una persona di fiducia per rappresentarlo.
La perizia medica ufficiale ha stabilito che il suo stato è irreversibile, anche se 55 specialisti del settore hanno sostenuta che questa sia stata effettuata con metodi non validi.
La famiglia di Vincent si è divisa. I genitori di Vincent, cattolici, sono contrari all’eutanasia e, in questi anni, hanno presentato decine di ricorsi. Secondo loro e secondo i loro avvocati l’uomo “segue con gli occhi” e “si sveglia al mattino e si addormenta la sera”. Un fratellastro di Vincent e una sorella li appoggiano.
La moglie di Vincent, Rachel, invece è a favore della sentenza. La donna ha anche dichiarato che il marito le avrebbe confidato, prima del terribile incidente, di non voler vivere in uno stato di totale dipendenza. A sostenere lei, invece, c’è il nipote Francois e 5 fratelli e sorelle dell’uomo.
I ricorsi dei genitori sono stati respinti dal:
A fronte di tutto questo il medico curante di Lambert, Vincent Sanchez, ha annunciato che il 20 maggio si staccherà la spina, come stabilito dall’ultima sentenza del 24 Aprile scorso.
L’annuncio ha provocato la forte reazione dei genitori di Lambert che, tramite il legale, hanno dichiarato: “non ci arrenderemo stiamo preparando una serie di ricorsi ulteriori dopo questo annuncio fatto deliberatamente violando gli impegni internazionali della Francia e il diritto internazionale”.
Il Consiglio di Stato, che è la massima giuridistizione amministrativa, aveva approvato la decisione di sospendere le cure.
L’ultimo ricorso è stato depositato davanti al Comitato di Protezione delle persone handicappate dell’Onu che ha chiesto alla Francia di sospendere la decisione di interruzione delle cure in attesa di istruttoria sul caso.
A sua volta, però, la Ministra della Salute, Agnès Buzyn, ha precisato che la Francia non è tenuta a rispettare questa decisione.
Gli avvocati incalzano: “come può pretendere la Francia di assumere la presidenza del Consiglio d’Europa, quando viola deliberatamente i trattati che ratifica, proprio alla vigilia delle elezioni europee?”.
La battaglia è diventata un simbolo della libertà di scelta sul fine vita. Il caso, a noi, ricorda molto quello di Eluana Englaro.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa delicata vicenda di cui si parla su Il Messaggero?
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