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Ansia e rabbia per 8 giovani su 10: un aiuto dai social media

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Valentina Crea
iStock

I risultati di una ricerca condotta da Doxa Kids e Telefono azzurro indicano che l’83% dei giovanissimi ha una difficoltà dal punto di vista psichico.

Sono tanti i fatti di cronaca che coinvolgono adolescenti che commettono azioni di violenza. Azioni commesse perché in preda alla rabbia, all’ansia, un fenomeno che è sempre in aumento.

Come è emerso dal Convegno “Sfide e prospettive in psichiatria infantile e dell’adolescente”, in corso all’Istituto Superiore di Sanità (Iss) moltissimi ragazzi soffrono di qualche forma di disagio psicologico, come riportato da Sky Tg24. Disturbi che vanno dall’ansia alla difficoltà di concentrazione che possono essere più o meno gravi. La maggior parte dei ragazzi non si rivolgono ad un esperto, molti usano i social media per chiedere aiuto.

Uno studio con telefono azzurro mette in luce i disagi psicologici più diffusi

Durante il convegnoSfide e prospettive in psichiatria infantile e dell’adolescente”, in corso all’Istituto Superiore di Sanità (Iss) è emerso un dato molto preoccupante per la salute mentale dei ragazzi. Dal convegno è emerso che 8 ragazzi su 10 hanno una qualche forma di disagio psicologico. I disagi che si manifestano di più sono:

  • Ansia
  • Rabbia
  • Paura di deludere gli altri
  • Difficoltà a concentrarsi

Di questi ragazzi meno del 10% è disposto a parlare dei suoi problemi con un esperto. Per questa ragione gli strumenti moderni come i social media, le chat e le applicazioni possono essere degli strumenti utili per aiutare i ragazzi. Possono essere usati per prevenire, individuare e curare il disagio dei giovani.

Secondo i dati di una ricerca condotta nel 2019 da Telefono Azzurro insieme a Doxa Kids è emerso che l’83% dei giovanissimi denuncia una difficoltà dal punto di vista psichico, che ha poi spesso ripercussioni anche sull’intero organismo. La ricerca è stata condotta su un campione di 611 ragazzi tra i 12 e i 18 anni.

I disagi psicologici più diffusi riscontrati sono diversi e sono più o meno frequenti:

  • Difficoltà di concentrazione: riscontrata in un giovane su tre.
  • Insonnia: riscontrata in un giovane su quattro.
  • Paura di non essere all’altezza delle aspettative: riscontrata in un giovane su quattro.
  • Attacchi di rabbia: riscontrata in un giovane su cinque.

A questi disagi si aggiungono anche le fobie, la tendenza al suicidio, la depressione e l’autolesionismo, solo il 7% dei ragazzi che hanno preso parte alla ricerca si è dichiarato disponibile ad incontrare un esperto per parlare del proprio malessere.

Le soluzioni offerte da chat, app e siti web: il parere dell’esperto

Il professore ordinario di Neuropsichiatria infantile presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, ha espresso il suo parere sull’uso dei social da parte dei ragazzi: “Il digitale permette ai ragazzi di parlare più liberamente di se stessi. Sui social media scrivono narrazioni della sofferenza e del disagio, senza doversi interfacciare con qualcuno. E possono anche rileggere i propri pensieri, commentarli, condividerli. Il tema è come raccogliere queste richieste di aiuto e trasformarle in una risposta“.

Per ottenere questi risultati gli esperti stanno sperimentando applicazioni e siti web che permettano ai giovani di parlare dei propri problemi con i loro coetanei. Anche l’utilizzo degli assistenti vocali potrebbe consentire di gestire diversamente i disagi psicologici dei più giovani. Per il Professore Ernesto Caffo: “Per affrontare disturbi di ansia, tendenze al suicidio o abusi, stiamo utilizzando con successo le chat, perché in questo modo i ragazzi ci parlano in modo molto diretto”.

Il convegno “Sfide e prospettive in psichiatria infantile e dell’adolescente” ha anche l’obiettivo di individuare un team di esperti internazionali che lavorerà sull’utilizzo del digitale per la cura del disagio mentale nei bambini e negli adolescenti.

Leggi anche > Italiani sempre più attaccati da crisi di ansia e panico: ne soffre il 79%

Voi unimamme sapevate di questa ricerca?Cosa ne pensate?

 

Valentina Crea

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