Il bonus bebè è stato introdotto con la speranza di aumentare le nascite nel nostro Paese. Una famiglia deve affrontare molte spese quando nasce un figlio, soprattutto il primo. Si è stimato che crescere un figlio dal concepimento al 25esimo anno d’età costa ai genitori circa 200mila euro.
Il bonus bebè è stato pensato proprio per aiutare le famiglie a sostenere le onerose spese. Nel tempo ha subito diverse modifiche, ad un certo punto era stato eliminato per poi essere reintrodotto.
Adesso ci sono altre novità previste con due emendamenti governativi pro famiglia presentati dal ministro Lorenzo Fontana al decreto nascita.
Sono stati presentati due emendamenti al decreto crescita. Ad annunciare le proposte è il ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana. Da una parte si provvederà all’ampliamento del bonus bebè e dall’altra arriveranno detrazioni fiscali per l’acquisto di pannolini e di latte in polvere per l’infanzia.
Il Bonus bebè o assegno di natalità, come viene identificato dall’Inps, prevede un assegno mensile per le famiglie nelle quali nasce un bambino o a seguito di un’adozione. L’assegno viene dato per un anno. Ad oggi il bonus si riceve quando l’Isee è sotto l’importo di 25.000 euro. Nei casi di Isee inferiore a 7mila euro si avrà un assegno di 1.920 euro, tra i 7mila ed i 25mila si passa a 960 euro, come riportato dal quotidiano “la Repubblica”.
Con il nuovo emendamento il ministro Fontana vuole aumentare il valore minimo dell’Isee. Si vuole alzare il valore dai 25mila ai 35mila annui. In questo modo si andrà a “comprendere la pressoché complessiva platea dei nuclei familiari potenzialmente interessati al beneficio”, secondo quanto si legge nella relazione che accompagna l’emendamento.
Si prevede di far aumentare l’importo di base da 960 a 1320 euro. Per i figli successivi al secondo si mantiene la maggiorazione del 20% per il periodo 2019-2020. Per le famiglie che hanno un Isee sotto i 7mila euro l’assegno resta a 1.920 annui.
Così l’assegno mensile passerà dagli:
Sarà dell’Inps il compito di monitorare le spese per eventualmente rideterminare i parametri e non sforare i tetti fissati in 255 milioni di euro per quest’anno, 555 milioni il 2020 e 300 milioni per il 2021.
Il costo della misura è valutato in 51 milioni, 315 milioni e 300 milioni per ciascun anno del periodo 2019-2021: le risorse arrivano dalla dotazione del Reddito di cittadinanza, quei denari “avanzati” per il fatto che la platea che ne ha fatto richiesta è inferiore alle stime iniziali.
Il secondo emendamento prevederà delle detrazioni per gli acquisti di pannolini e di latte in polvere. Si potranno detrarre le spese del 19% “entro un importo massimo complessivo non superiore a 1.800 euro annui per ciascun minore fisicamente a carico”. Lo sconto fiscale sarà sull’acquisto di pannolini, “monouso o riutilizzabili” e confezioni di latte “in polvere o liquido”.
In questo caso sono stati stimati 288.4 milioni il 2020, 464 milioni per il 2021 e 351.1 milioni a decorrere dall’anno 2022 anche in questo caso, fondi che dovrebbero provenire dal Reddito di cittadinanza.
Il ministro Fontana ha dichiarato facendo anche riferimento al recente convegno di Verona sulla famiglia: “Continuiamo la politica seria e concreta per il rilancio della natalità. Noto con piacere che, dopo quasi un anno, tutti nel governo si sono resi conto che la famiglia è composta da una mamma e un papà e che il rilancio demografico è la sfida per lo sviluppo e il futuro del Paese. Sono diventati miei discepoli“.
Voi unimamme sapevate di queste novità riguardano il bonus bebè? Cosa ne pensate?
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