Un uomo di 36 anni è stato accusato per adescamento di minore. L’uomo ha avuto una relazione con una ragazzina di 13 anni. Quando i genitori della minorenne si sono accorti della relazione hanno denunciato alle forze dell’ordine. La relazione è durata vari anni con tanti sotterfugi. Solo da un controllo del telefono della 13enne, i genitori hanno avuto conferma di questa assurda relazione. La ragazzina, però, era nel frattempo rimasta incinta.
Controllare il cellulare ai propri figli, soprattutto ai minori, è una pratica corretta secondo vari esperti. L’esperto Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, ricorda che controllare il cellulare dei propri figli che attraversano il difficile periodo dell’adolescenza, è giusto e non si sta violando la loro privacy: “Penso che la privacy alla quale ha diritto un 13enne è quella che gli dà l’ autorizzazione a chiudersi in bagno chiedendo che nessuno lo disturbi nel frattempo. Nella vita on line, i figli sono esposti a relazioni e contatti che possono essere infiniti e senza limiti. E anche potenzialmente pericolosi e inadeguati rispetto alle loro competenze e capacità di gestione. Se in un gruppo WhatsApp ci sono decine di persone, se un profilo Facebook ha centinaia di contatti, noi stiamo parlando di qualcosa che è tutto tranne che privato. E che espone un minorenne a rischi e problemi che non sempre è in grado di prevenire, gestire e controllare”.
I fatti risalgono a più di due anni fa, quando una 13 enne inizia a frequentare un uomo più grande di lui. La differenza tra i due è notevole, 23 anni. A raccontare la vicenda è il Corriere Adriatico, riportando che la vicenda è avvenuta nell’entroterra della provincia di Macerata.
All’epoca dei fatti la 13enne frequentava una scuola media ed i genitori si sono accorti di qualche stranezza nella figlia. Ad esempio, la minorenne era in possesso di una banconota da 10 euro che nessuno le aveva dato. Inoltre hanno scoperto un capo di abbigliamento nuovo, un profumo ed un asciugamano sempre nuovi.
Insospettiti da questi regali hanno deciso di parlare con la figlia. La ragazzina ha confessato che li aveva ricevuti da un uomo di 36 anni. Inoltre ha rassicurato i genitori affermando che tra di loro non c’era nessuna relazione. I genitori non hanno creduto alle parole della figlia e si sono rivolti ai Carabinieri.
I militari hanno deciso di interrogare 13enne, la quale ha raccontato di non aver avuto rapporti sessuali con l’uomo.
Per i successivi due anni sembrava che le cose fossero tornate alla normalità, fino a quando i genitori non hanno trovato un cellulare della ragazzina che teneva nascosto.
Controllando il cellulare hanno trovato diversi messaggi dai quali si intuiva che i due avessero rapporti intimi. A questo punto è scattata una seconda denuncia nei confronti dell’uomo. Dopo alcuni mesi dalla denuncia, la ragazzina ha scoperto anche di essere incinta. La ragazzina si è rivolta ad un centro antiviolenza e poi è stata portata in una comunità protetta.
Per l’uomo, che ad oggi ha 41 anni, è stato condannato per adescamento di minore e tra poco sarà sottoposto a processo al tribunale di Macerata.
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