Rosa Maria Dell’Aria è la professoressa di Lettere sospesa per non aver vigilato su un lavoro degli alunni in occasione della Giornata della Memoria.
Rosa Maria Dell’Aria è l’insegnante di italiano dell’istituto Vittorio Emanuele III di Palermo che è stata sospesa per due settimane dall’ufficio scolastico provinciale, con dimezzamento dello stipendio, perché non avrebbe vigilato in modo adeguato sul lavoro di alcuni suoi studenti di 14 anni.
I fatti risalgono alla Giornata della Memoria, in cui alcuni studenti avevano presentato un filmato in cui paragonavano le leggi razziali del 38 al Decreto Sicurezza del Ministro Salvini.
L’insegnante, che ha un’esperienza di insegnamento di 40 anni e gode della stima degli studenti e dei colleghi, ha commentato: “non era il caso di mettere l’immagine del Ministro Matteo Salvini in quella slide perché si è prestata alla strumentalizzazione politica di chi ha voluto manipolare il video montando un caso che non esiste”.
La decisione di sospendere l’insegnante ha scatenato una miriade di polemiche. Bisogna sottolineare infatti che la normativa riguardante la vigilanza sugli alunni si riferisce al controllo per proteggere l’incolumità fisica degli studenti e non riguarda il lavoro didattico.
Un attivista di destra di Monza, Claudio Perconte, ha inviato un tweet al Ministro dell’Istruzione Massimo Bussetti e da lì è partita l’ispezione.
“Quel lavoro non aveva assolutamente alcuna finalità politica né tendeva a indottrinare gli studenti, che da sempre hanno lavorato in modo libero come essi stessi hanno dichiarato anche agli ispettori arrivati in istituto a fine gennaio” ha commentato l’insegnante.
A difesa di questa professoressa si è mobilitato anche Luigi Di Maio che ha telefonato personalmente a Rosa Maria Dell’Aria.
Il Presidente della Camera Roberto Fico, invece, le ha scritto una lunga lettera di sostegno. Nel frattempo, su Internet, sono state raccolte oltre 170 mila firme a sostegno della professoressa che, dalla sua, ha due petizioni lanciate dal segretario del Pd Nicola Zingaretti (oltre 46.600) e dal sindacato Usb (circa 123.500).
“Farò di tutto perché lei venga reintegrata il prima possibile. Prima che lo Stato perda è bene che si ravveda” le avrebbe detto Di Maio.
Ecco invece cosa le ha scritto il Presidente della Camera: “voglio dirle grazie per come è riuscita a fare il suo lavoro, permettendo ai suoi studenti di avere la libertà di elaborare, ragionare e riflettere. Di avere libertà di esprimersi. È questo quello che la scuola deve fare, fornire gli strumenti perché i ragazzi sappiano approfondire e costruire le proprie opinioni. E contribuire all’approfondimento del dibattito, senza censura. Se si raggiunge questo obiettivo, se si creano spazi liberi di espressione e confronto, non sta a nessuno giudicare il suo lavoro. E ai ragazzi dico: siate sempre curiosi e critici, ed esprimete le vostre perplessità, opinioni, preoccupazioni o soddisfazioni. La politica e le istituzioni devono essere giudicate, devono essere criticate e soprattutto devono confrontarsi, senza avere paura delle critiche e dei giudizi”.
Unimamme, voi avete seguito questa vicenda di cui si parla su Il Fatto Quotidiano?
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