Il medico che ha operato Noemi, la piccola colpita durante una sparatoria a Napoli: “Mai vista una cosa così tragica in 30 anni di carriera“.
Noemi, la bambina di soli 4 anni ferita da un colpo di arma da fuoco a Napoli lo scorso 3 maggio, è fuori pericolo e respira autonomamente da qualche giorno. Fortunatamente, dopo una settimana era uscita dal coma. La bambina era stata colpita mentre era seduta con la nonna ai tavolini di un bar in piazza Nazionale. Un uomo aveva iniziato a sparare, in pieno giorno tra i clienti del bar, per uccidere il pregiudicato Salvatore Nurcaro. Si è trattato di un regolamento di conti in piena regola, con spregio delle altre persone coinvolte e in particolare dei bambini.
Quando Noemi, trasportata d’urgenza, è arrivata in ospedale, i medici hanno constatato immediatamente la gravità delle sue condizioni. Il proiettile che l’aveva colpita le aveva trapassato i polmoni e la ferita era talmente grave da essere definita “da guerra”. Ora, in una intervista, il medico che ha operato la bambina ha raccontato di non aver mai visto nulla del genere in 30 anni di carriera.
Il bollettino dello scorso 20 maggio riportava: Noemi “è sveglia, cosciente e si alimenta autonomamente. La bambina respira spontaneamente senza necessità di supporto di ossigeno. I parametri vitali sono stabili e il quadro clinico è in miglioramento. La prognosi è sciolta“. Una notizia che ha fatto esultare tutti, cittadini ed esponenti politici, a cominciare dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris: “Noemi è fuori pericolo! Napoli esulta e i napoletani gioiscono! Un abbraccio di cuore alla mamma e al papà di Noemi! Un grazie forte al personale tutto, medici in testa, dell’Ospedale Santobono! Il bene ha vinto sul male, un forte segnale per la nostra amata città!“.
Ora che il peggio è passato, i medici ricordano i momenti concitati e drammatici dell’arrivo della piccola in ospedale. Giovanni Gaglione è il medico-chirurgo che ha operato Noemi, in un’intervista ha spiegato tutta la gravità della situazione: “Bambini colpiti da arma da fuoco ne abbiamo trattati molti in passato. Mai così gravi, questa era una vera e propria ferita da guerra”. “Sono in questo ospedale da trent’anni, ma una cosa così tragica non mi era mai capitata – ha detto – Ho fronteggiato l’emergenza isolandomi un po’, fermandomi a ragionare“.
Gaglione ha aggiunto: “Le ferite da arma da fuoco sono traditrici. All’inizio non ti fanno capire la gravità della situazione, vedi solo il foro di una pallottola, ma non capisci come quel proiettile stia operando nell’organismo e i danni che abbia prodotto“.
Quando Noemi, gravemente ferita, è stata portata d’urgenza in ospedale, i medici hanno dovuto prendere una decisione in pochi minuti. “I genitori piangevano, mi hanno detto: ‘dottore, ci affidiamo a lei, l’unica cosa che vogliamo è che Noemi sopravviva” – ha raccontato -. Io ho una figlia di quattro anni, della stessa età di Noemi. Quindi mi sono sentito particolarmente coinvolto e immedesimato in questa storia“.
Noemi è ricoverata all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, con un quadro clinico stabile. Giovanni Gaglione è stato intervistato da Qn, intervista poi ripresa da Huffington Post Italia.
Nel frattempo i giovani genitori della bambina hanno chiesto “giustizia” per quanto accaduto alla figlia. “Non cerchiamo vendetta – hanno spiegato -. Vogliamo giustizia e che la legge faccia il proprio corso“, hanno detto Fabio e Tatiana, di 25 e 22 anni, ospiti alla trasmissione Pomeriggio 5, su Canale 5.
Che dire unimamme? Tutti noi ci auguriamo che la piccola Noemi si rimetta al più presto e torni a casa e che i responsabili di questo delitto odioso vengano puniti.
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