A seguito di nuove indagini si è scoperto che la discoteca di Corinaldo non era a norma. Altre 8 persone sono state indagate, tra di loro anche il Sindaco.
Impossibile dimenticare la tragedia che è avvenuta a dicembre scorso. Durante un concerto del trapper Sfera Ebbasta, presso la discoteca Lanterna Azzurra a Madonna del Piano di Corinaldo (Ancona), hanno perso la vita sei persone. Alcuni presenti hanno raccontato che hanno sentito un odore acre e per scappare si sono diretti alle porte di emergenza, ma queste erano chiuse. I giovani però si sono accalcati su di un ponticello vicino ad un’uscita ma quest’ultimo, non reggendone il peso, ha causato le sei vittime.
Nella notte, fra il 7 e l’8 dicembre 2018 hanno perso la vita Eleonora Girolimini, 39 anni, Asia Nasoni di 14, Daniele Pongetti di 16, Benedetta Vitali di 15, Mattia Orlandi di 15, ed Emma Fabini di 14.
Hanno perso la vita nella discoteca di Ancona dopo che, come confermato dai Ris, quella sera qualcuno ha spruzzato sulla folla il contenuto di una bomboletta spray al peperoncino, causando il fuggi fuggi generale.
Secondo la Procura di Ancona, che sta ancora indagando su quella terribile sera, la discoteca non era a regola con le autorizzazioni: “L’immobile risulta tuttora classificato come magazzino agricolo”. Il cambio di destinazione d’uso della discoteca non è mai stato formalmente rilasciato. Per questo non aveva alcun certificato di agibilità urbanistica. Inoltre la pseudo discoteca, si trova in un’area urbanisticamente incompatibile con una destinazione d’uso a locale di pubblico spettacolo”.
Inoltre, come riportato da Ancona Today, l’uscita di sicurezza dove morirono le sei persone è risultata strutturalmente inidonea per essere usata come uscita di sicurezza. Lo scivolo e la scala a ventaglio erano prive dei necessari dispositivi di sicurezza, il punto di raccolta collegato era inadeguato e privo di illuminazione e di idonee segnalazioni dell’uscita esterna.
In più le balaustre erano in uno stato di ossidazione avanzata e non avrebbero mai potuto reggere la massa di giovani che, per paura, scappava dalla discoteca: “Di fattura artigianale, in stato di ossidazione avanzata, inglobata in vegetazione rampicante e non idonea a sopportare le sollecitazioni delle azioni di spinta derivanti da un rapido deflusso del pubblico in situazioni di emergenza”.
Per questi motivi la Procura di Ancona ha indagato altre persone oltre ai responsabili e ai proprietari del locale. Sono iscritti nel libro degli indagati anche i componenti della Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. Tra gli 8 nuovi indagati, quelli che avrebbero dovuto accertare solidità e sicurezza dell’edificio. C’è anche il sindaco di Corinaldo, Matteo Principi. É accusato di concorso in omicidio e disastro colposo e falsità di ideologia in atto. In quanto risulta essere il presidente della commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo che, nel 2017, rilasciò i permessi per il locale.
Dopo quella notte, la discoteca è stata messa sotto sequestro, ma era un sequestro probatorio. Serviva solo per impedire alle persone l’accesso che potessero essere d’intralcio alle indagini. Dopo questo sequestro i proprietari del locale se volevano potevano chiederne il dissequestro e tornare ad usarlo. Dopo gli ultimi risvolti è stato previsto una misura cautelare firmata dal Gip ed è volta ad impedire una riapertura per “gravi carenze della struttura, che la rendono inidonea alla destinazione a locale di pubblico spettacolo e tale da non garantire, in caso di emergenza, le necessarie condizioni di sicurezza”.
Voi unimamme state seguendo gli sviluppi di questa vicenda?
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