Morbillo negli Stati Uniti: epidemia record da 25 anni. I dati delle autorità sanitarie.
Non solo l’Europa, anche gli Stati Uniti sono alle prese con una preoccupante epidemia di morbillo, una malattia molto contagiosa e perfino mortale che avrebbe dovuto essere eradicata nel 2015, secondo i programmi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma che invece è tornata a diffondersi in tutto il mondo e a fare paura.
Il morbillo sta suscitando preoccupazioni in tutto il mondo a causa dell’ondata epidemica, degli ultimi anni. La malattia torna ciclicamente, negli ultimi anni, tuttavia, ha colpito un numero elevato di persone in Europa e nel resto del mondo, in particolare nei Paesi più poveri o vittime di conflitti, facendo registrare un numero record di contagi e purtroppo anche vittime. Come sappiamo, infatti, il morbillo può avere complicanze molto serie, che possono portare a invalidità permanenti, e in circa un caso su mille può essere mortale. Non ci sono cure per il morbillo, una volta che la malattia si è manifestata si possono curare solo i sintomi. L’unico rimedio per evitarla è il vaccino, che viene somministrato nella formula trivalente: anti morbillo, parotite e rosolia (MPR).
Dopo l’ampia diffusione del morbillo in Europa, che ha destato l’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha invitato i Paesi come l’Italia ad adottare subito misure per alzare i livelli delle coperture vaccinali (in Italia è stato fatto con la legge sui vaccini obbligatori), ora le preoccupazioni stanno riguardando gli Stati Uniti. Il Paese sebbene non abbia i numeri dell’Europa, ma casi decisamente inferiori, ha comunque registrato un boom dei contagi di morbillo, il numero più alto da 25 anni. Un vero e proprio record in negativo.
Nei giorni scorsi, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno riferito che quest’anno negli Usa i casi di morbillo sono stati 981, mai così tanti da 25 anni. Questi nuovi casi, precisa sempre il CDC, si sono concentrati soprattutto nella zona di New York City e dintorni e nella contea di Rockland (sempre nello Stato di New York). Il contagio riguarda soprattutto i bambini delle comunità ebree ortodosse, che si oppongono alle vaccinazioni per motivi religiosi. Da settembre 2018 sono stati segnalati 550 casi di morbillo a New York, la maggior parte dei quali proveniva dalla popolazione non vaccinata della città.
Nel 2000 gli Stati Uniti erano stati dichiarati liberi dal virus morbillo. Negli ultimi anni, tuttavia, la malattia è tornata, con un aumento dei contagi a causa della mancata o non completata vaccinazione dei bambini, vanificando gli sforzi fatti finora dalle autorità sanitarie per l’eradicazione della malattia. “L’obiettivo di eliminazione del morbillo, annunciato nel 1963 e compiuto nel 2000, è stato un compito monumentale “, hanno dichiarato i funzionari federali della Sanità Usa. Il virus, hanno spiegato i funzionari, è stato riportato negli Stati Uniti da quei cittadini che hanno viaggiato all’estero senza essere stati vaccinati. Una volta rientrati nel Paese hanno portato l’infezione con sé, contagiando larghi strati di popolazione di bambini non vaccinati.
I genitori sono stati criticati per non aver fatto vaccinare i loro figli contro il morbillo, con il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia). Questi anti vax o persone che credono alle teorie cospirazioniste in merito alla sicurezza dei vaccini hanno hanno affermato l’esistenza di collegamenti tra il vaccino e l’autismo nei bambini. È stato più volte dimostrato che queste affermazioni sono false e prive di base scientifica. Come vi abbiamo riportato in più occasioni.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, almeno dal 95 al 98 per cento della popolazione deve essere vaccinato contro il morbillo per avere una piena immunità di comunità. La vaccinazione contro il morbillo non può essere somministrata ai bambini troppo piccoli e alle persone immunodpresse. Questi individui vulnerabili sono protetti dal morbillo grazie ad una larga copertura vaccinale nel resto della popolazione, quindi contano sugli altri e sulla loro responsabilità.
Purtroppo, però, la propaganda antivaccinista ha fatto scendere le coperture mettendo a rischio la popolazione, sia di soggetti vulnerabili ma anche di quelli non particolarmente a rischio che tuttavia possono andare incontro lo stesso a complicanze da morbillo. Un fenomeno che si è verificato un po’ in tutto il mondo Occidentale, mentre nei Paesi più poveri la diffusione dell’epidemia dipende piuttosto dalla scarsità di mezzi e risorse economiche.
A fine maggio i CDC americani hanno segnalato 981 casi di morbillo negli Stati Uniti, dal 1° gennaio al 31 maggio 2019. Sono 26 gli Stati interessati dall’epidemia: Arizona, California, Colorado, Connecticut, Florida, Georgia, Illinois, Indiana, Iowa, Kentucky, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Missouri, New Mexico, Nevada, New Hampshire, New Jersey, New York, Oklahoma, Oregon, Pennsylvania, Texas, Tennessee e Stato di Washington.
Nel 1994 erano stati registrati 963 casi di morbillo nell’intero anno. Quest’anno invece sono già 981 nei soli primi cinque mesi. Ecco perché si parla di epidemia record da 25 anni a questa parte. Una epidemia più grave si era verificata nel 1992, quando i casi furono complessivamente 2.200. Nel 2000, tuttavia il morbillo era stato eliminato dagli Usa, poi è stato riportato dai turisti non vaccinati che si sono recati in Europa o negli altri Paesi del mondo dove la malattia è endemica (tra questi oltre all’Europa ci sono: Israele, Brasile, Giappone, Filippine e altre zone dell’Asia).
È proprio l’Europa a dare il cattivo esempio, con il boom di contagi da morbillo a cui abbiamo assistito nell’ultimo biennio in Italia, Francia, Grecia, Romania, Serbia e Ucraina (qui soprattutto per le condizioni precarie dovute al conflitto con la Russia). Nel 2018 in Europa si sono verificati circa 82.500 casi di morbillo, come riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Regione europea. L’OMS ha anche riferito che nel 2017 circa 110.000 persone sono morte per il morbillo nel mondo, nella maggior parte dei casi si è trattato di bambini sotto i cinque anni di età. Le malattie infettive hanno una elevata incidenza nei bambini piccoli (per questo motivo in Italia sono stati introdotti i vaccini obbligatori con esclusione dai nidi e dalle scuole d’infanzia dei bimbi non vaccinati). L’OMS ha inserito l’esitazione vaccinale tra le 10 maggiori minacce alla salute mondiale nel 2019.
A seguito dell’ultima epidemia di morbillo negli Usa, i CDC hanno sollecitato le autorità statali e locali a rafforzare le iniziative di informazione e sensibilizzazione sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini e sulla necessità che tutti i bambini siano vaccinati. Dal canto suo il CDC ha ribadito il proprio impegno nel lavorare con le autorità sanitarie di tutto il Paese per fermare l’epidemia di morbillo.
L’epidemia di morbillo sul sito web dei CDC.
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