Da una ricerca sulle donne e la gestione economica emerge che oltre tre donne su 10 in Italia non hanno un conto corrente personale e dipendono dal marito.
Da una recente ricerca condotta da Episteme si è occupata di capire la relazione che intercorre tra le donne e la gestione economica delle famiglie. Dalla ricerca emerge che oltre tre donne su dieci non hanno un conto corrente personale. Inoltre, quasi una donna su due ha un reddito più basso di quello del marito o del compagno.
Lella Golfo, la donna che ha introdotto in Italia le quote di genere nei Consigli di Amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate e controllate dalle Pubbliche Amministrazioni, ha dichiarato il suo sconforto a seguito di questa vicenda, chiedendo un aiuto da parte delle banche: “Le banche intervengano per aiutare le donne“.
Dalla ricerca Episteme “Le donne e la gestione familiare” sulle donne e sulla gestione economica delle famiglie emergono dei dati non molto incoraggianti sulla parità di genere. Quasi quattro donne su 10 (37%) non hanno un reddito personale, questa percentuale cresce notevolmente se si considerano le donne del Sud. Al sud una donna su due (46%) dipende esclusivamente dal marito o dal compagno, come riportato dal quotidiano La Stampa.
La ricerca risale a due anni fa ed è stata ripresentata qualche giorno fa durante un convegno organizzato dal Cnel, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da AsviS.
Questo quadro di dipendenza economica delle donne da parte degli uomini può essere, in alcuni casi, una delle cause di storie di accettazione di abusi e violenze fisiche. Strettamente collegata a questo clima di mancata libertà materiale e psicologica è la solitudine di molte donne che continuano a occuparsi quasi da sole della casa e della cura dei bambini: quasi 9 su 10 cucinano e fanno la spesa e oltre 8 su 10 si occupano delle faccende domestiche.
Con il cambiamento dei tempi, le donne hanno anche tanti impegni che in passato erano “tradizionalmente maschili”, dalla dichiarazione dei redditi o dal fare la fila in banca o alla posta.
Aumenta il carico di lavoro per la donna, ma la situazione economica non migliora:
La fondatrice e presidente della fondazione Maria Bellisario, Lella Golfo, dichiara che è una situazione che necessita di interventi mirati: “L’Italia che emerge da questi dati sembra un Paese del Terzo Mondo. Tutto viene custodito dal marito. D’altra parte i conti bancari hanno costi elevati, il conto unico o la rinuncia ad averne uno per sé può essere una scelta per risparmiare. A questo punto vorrei che le banche intervenissero per realizzare un progetto che aiuti le donne a avere maggiore autonomia”.
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Voi Unimamme siete a conoscenza di questi dati? Cosa ne pensate?
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