Una ragazza di 17 anni olandese che aveva subito violenze sessuali da bambina si è suicidata, in Italia si è parlato di eutanasia, ma le cose non stanno così.
Ultimamente il caso di Noa Pothoven, la diciassettenne che aveva subito molestie sessuali e uno stupro da bambina, e aveva deciso di morire, sta facendo molto scalpore in Italia.
Ragazza si suicidia ma non è eutanasia: la verità
Questo perché molte testate nostrane e inglesi hanno ripreso questa notizia, che sulla stampa olandese era passata un po’ in sordina, sottolineando il fatto che l’adolescente avesse ottenuto di essere sottoposta all’eutanasia assistita, che effettivamente è accessibile in Olanda anche a ragazzi dai 12 anni.
La versione dell’eutanasia però non ha alcun fondamento ed è stata lanciata dal tabloid inglese Daily Mail, generando un effetto a catena in cui la verità è stata distorta.
Il quotidiano locale olandese Gelderlander lo scorso dicembre aveva raccontato la storia di Noa che soffriva di gravi disturbi da stress post traumatico come depressione, anoressia, autolesionismo e che aveva tentato più volte il suicidio.
Era stata ricoverata in 3 diversi istituti, a un certo punto era stata nutrita con un sondino in ospedale per un anno, perché non voleva bere e mangiare.
Sempre in dicembre, quando aveva 16 anni, Noa aveva contattato una clinica dell’Aja per chiedere se potesse essere idonea all’eutanasia o al suicidio assistito, ma le avevano risposto negativamente.
Ne aveva parlato lei stessa: “pensano che io sia troppo giovane per morire. Pensano che dovrei portare a termine il percorso di recupero dal trauma e aspettare che il mio cervello si sviluppi completamente. Non accadrà fino a quando non avrò 21 anni. Sono devastata, perché non posso più aspettare così tanto”.
A loro volta i genitori della giovane avevano scoperto le intenzioni suicide dopo il ritrovamento di una busta di plastica in cui vi era una lettera d’addio a genitori, amici e conoscenti.
Infine, di recente, su Instagram la ragazza aveva annunciato di voler morire entro 10 giorni, come è successo domenica 2 giugno.
Per quanto ne sappiamo Noa avrebbe smesso di mangiare e bere, utilizzando gli ultimi giorni per salutare le persone care e si sarebbe spenta in casa sua.
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda di cui si parla su Il Post?
Certamente il fatto che una ragazza così giovane abbia deciso di suicidarsi è un dramma, ma non si tratta di eutanasia.