Un bimbo di 7 anni è morto per un’otite, ora i genitori sono stati condannati.
Il piccolo Francesco Bonifazi era un bimbo di 7 anni che, nel 2017, morì a causa delle complicazioni di un’otite degenerate in encefalite.
Il bimbo, che era in cura presso il medico pesarese Massimiliano Mecozzi, specializzato in omeopatia, era stato curato appunto con rimedi omeopatici invece che con gli antibiotici che sarebbero stati appropriati al suo caso.
L’otite di Francesco era quindi degenerata in encefalite e il piccolo era morto. Per la morte del bimbo sono stati indagati sia i genitori che il medico. Ora si conosce la decisione del gup del capoluogo delle Marche, Paola Moscaroli: la mamma e il papà di Francesco sono stati condannati con giudizio abbreviato a 3 mesi per l’accusa di omicidio colposo aggravato.
Il gup ha rinviato a giudizio il medico che verrà processato invece con rito ordinario. Per lui il processo si aprirà il prossimo 24 settembre.
I difensori dei genitori hanno promesso che ricorreranno in appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza che verrannp pubblicate tra 90 giorni.
Da parte sua Massimiliano Mecozzi dichiara di non aver imposto la cura ai genitori e ribadisce l’assenza di un nesso di causa effetto tra la cura e la morte di Francesco.
Sul caso si era espresso anche il medico Roberto Burioni, da sempre impegnato a combattere falsità contro la medicina. Anche oggi ha deciso di commentare dal suo profilo Facebook:
“Due anni fa un bambino di sei anni è morto per un’otite non curata. E’ morto in un modo atroce, con l’infezione che gli ha scavato le ossa dell’orecchio fino ad arrivare al cervello. E’ morto in un modo evitabilissimo, in quanto una cura antibiotica l’avrebbe salvato. Cura che i genitori e il medico che l’aveva in cura, Massimiliano Mecozzi, non gli hanno somministrato.
I genitori ieri sono stati condannati per omicidio colposo. Non commento questa sentenza ma sono certo che la pena è nulla rispetto al dolore e al rimorso per avere perso il loro bambino.
Manca ancora la sentenza contro il medico, Massimiliano Mecozzi, che in questo preciso momento ancora esercita ed è regolarmente iscritto al mio stesso ordine, quello di Pesaro Urbino. Il mio presidente Paolo Battistini ha deciso di attenderne l’esito (secondo me giustamente, vista la gravità del caso). Poi però i provvedimenti dovranno – a questa gravità – essere commisurati.
Nel frattempo ricordate che con la salute, specie dei bambini, non si scherza. Per chi è interessato la tragica storia è un capitolo del mio ultimo libro “Balle mortali”.
Unimamme, voi cosa ne pensate dell’evolversi di questa storia di cui si parla su Repubblica?
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