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Attualità

Le polemiche su Greta Thunberg: “una marionetta che parla per conto di altri”

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Valentina Crea
fonte foto: web

Le polemiche che ci sono dietro la figura di Greta Thunberg, la 16enne attivista svedese che cerca di salvare il Pianeta. 

Una notizia che ha fatto molto discutere è stata quella di Greta Thunberg che ha deciso di prendersi un anno sabbatico dalla scuola per seguire i suoi ideali. La 16enne svedese sta portanto avanti la sua battaglia contro il surriscaldamento del pianeta e la difesa dell’ambiente.

Le polemiche su Greta Thunberg: i giornalisti che non le credono

Greta Thunberg è sempre più impegnata a girare il mondo per sensibilizzare le persone sui cambiamenti climatici. L’agenzia di stampa tedesca, la Dpa, avrebbe comunicato che a a settembre la ragazza sarà a New York al summit sul clima, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, e poi alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite prevista in Cile a dicembre, come riportato da Tecnica della scuola.

E’ da diverso tempo che Greta gira il mondo, l’anno scorso era presente alla Cop24 che si è tenuta in Polonia ed era la ventiquattresima conferenza sul clima. Il suo discorso ha fatto in poco tempo il giro del mondo.

Ad accompagnare Greta nei suoi viaggi ci sarebbero sempre i suoi genitori, ma secondo alcuni, dietro la 16enne, ci sarebbe chi cerca di speculare sulla sua immagine.

Il giornalista d’inchieste svedesi, Andreas Henriksson, ha dichiarato: “Lo sciopero scolastico altro non era che parte di una strategia pubblicitaria più ampia per lanciare il nuovo libro della madre di Greta, la celebre cantante Malena Ernman, che nel 2009 partecipò anche all’Eurovisione e vanta diverse apparizioni televisive. Mentre il grande stratega, mente di questa campagna, sarebbe Ingmar Rentzhog esperto di marketing e pubblicità, che ha sfruttato a sua volta l’immagine della ragazza per lanciare la sua start up“.

Anche un altro giornalista, Cory Morningstar, ha dei dubbi sulla figura di Greta definendola come una “marionetta che parla per conto di altri“, come riportato da Valigia Blu. In un lungo articolo Morningstar punta l’attenzione su come Greta sia comparsa all’improvviso dal nulla con un tweet pubblicato il 20 agosto 2018 che mostrava la foto di una ragazza svedese seduta su un marciapiede mentre protesta per il clima: “Una ragazza di 15 anni davanti al Parlamento svedese fa sciopero a scuola per 3 settimane fino al giorno delle elezioni. Immaginate solo come deve sentirsi sola in questa foto. La gente non si ferma. Ognuno continua le proprie faccende come al solito. Ma è la verità. Non possiamo, e lei lo sa!”.

Da quel giorno è iniziata la collaborazione di Greta con Rentzhog, come dichiarato da Andreas Henriksson: “Tutto sarebbe iniziato il 20 agosto 2018, quando Rentzhog, che è fondatore della start-up We Do not Have Time, incontra Greta di fronte al Parlamento svedese e pubblica un post commovente sulla sua pagina Facebook. Siamo al primo giorno dello sciopero iniziato da Greta. Curiosamente, quattro giorni più tardi, il 24 agosto, esce il libro dei genitori di Greta, Scenes from the Heart, che racconta i dettagli della vita privata della coppia e della figlia. Una banale coincidenza? Forse“.

Nell’articolo di Cory Morningstar si afferma che “la figura di Greta Thunberg sia stata pianificata a tavolino e costruita mediaticamente per favorire la quarta rivoluzione industriale dell’economia verde. Inoltre sembrerebbe essere il frutto di un esperimento di ingegneria sociale per manipolare, condizionare e spingere le masse ad agire su scala globale“. Dal canto suo Rentzhog nega di aver usato l’immagine di Greta per raccogliere del denaro anche se ammette di aver avuto un ruolo fondamentale nella crescita della sua popolarità.

Greta: “Faccio quel che faccio tutto gratuitamente. Sono indipendente e rappresento solo me stessa”

A seguito di queste polemiche, Greta Thunberg è intervenuta per raccontare la sua versione dei fatti attraverso un post su Facebook: “Ho recentemente visto circolare tanti pettegolezzi su di me e un’enorme quantità di odio. Per me non è una sorpresa. So che, siccome la maggior parte delle persone non sono consapevoli del pieno significato della crisi climatica (la qual cosa è comprensibile, siccome non è mai stata trattata come una crisi), uno sciopero scolastico per il clima potrebbe apparire molto strano alle persone in generale“.

L’attivista svedese ha scritto di non far parte di alcuna organizzazione, di cooperare a volte con alcune ONG che lavorano sul clima e sull’ambiente, continuando a essere indipendente e a rappresentare nessun altro che se stessa: “Faccio quel che faccio del tutto gratuitamente, e né io né qualcuno a me collegato abbiamo mai ricevuto alcuna somma di denaro o alcuna promessa di pagamento futuro in qualsiasi forma. E ovviamente tutto rimarrà così. Non ho incontrato un solo attivista per il clima che combatte in cambio di denaro, la sola idea è completamente assurda. Inoltre, viaggio esclusivamente col permesso della mia scuola e sono i miei genitori a pagare per i biglietti e gli alloggi“.

Greta spiega anche il rapporto con la start-up “We Do Not Heve Time” (noi non abbiamo tempo) affermando che è stata solo una consulente per poco tempo, ma di aver chiuso quando è venuta a conoscenza che un altro ramo dell’organizzazione aveva usato il suo nome.

Chiarisce anche la questione del libro pubblicato dalla famiglia, affermando che già prima della sua pubblicazione i genitori hanno dichiarato che “gli eventuali profitti del libro sarebbero stati devoluti a 8 diverse organizzazioni benefiche che lavorano per l’ambiente, i bambini con disturbi del comportamento e i diritti degli animali“.

Inoltre a chi l’accusa di fare catastrofismo ambientale nei suoi discorsi, ricorda di far riferimento ai rapporti delle Nazioni Unite ed a due dei più rinomati esperti di tutto il mondo: Kevin Anderson del Tyndall Center for Climate Change Research di Manchester, e Glen Peters, direttore della ricerca del Centro Cicero di Oslo per la ricerca sul clima.

Voi unimamme cosa ne pensate? Credete davvero che Greta sia usata da qualcuno come una “marionetta”?

Valentina Crea

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