Un bambino di 2 anni è affogato cadendo in un piccolo stagno.
Sabato 8 giugno un bimbo di 2 anni, Nicolò, è morto dopo essere caduto in uno stagno privato.
Il papà del piccolo, Gianluca Perniconi, è disperato, come la moglie e tutta la famiglia, a causa della disgrazia che si è abbattuta su di loro.
Il dramma si è consumato nella villa dei suoceri dove, nel giardino, c’è un piccolo stagno con l’acqua alta mezzo metro in cui nuotano i pesci.
Il bimbo si trovata sotto la custodia della mamma e della nonna, ma è rimasto solo per 5 minuti e ne ha approfittato per andare, da solo, in giardino.
Ha oltrepassato le doghe della staccionata in legno che avrebbero dovuto impedirgli di vagare da solo e le 4 sedie messe come rinforzo.
Il bambino è stato trovato poco dopo dalle due donne, che hanno provato a rianimarlo assieme al papà che era rientrato. Ma non è bastato.
Il papà ha raccontato: “è riuscito a spostare una delle sedie che avevamo appoggiato alla staccionata è riuscito a passare tra le doghe e si è avviato con il retino in mano verso lo stagno. Voleva solo prendere i pesci; era un bambino vivace e curioso come lo sono tutti i bambini. Non doveva succedere”.
La famiglia del bimbo vive a Nettuno centro, ma quella sera la mamma e il figlio erano andati a trovare i nonni materni.
Spiega il papà di Nicolò: “molto spesso per ragioni di lavoro mio suocero, che è rappresentante di liquori, si assenta da Nettuno per qualche giorno e allora per non lasciare sola mia suocera con mia moglie e i ragazzi restiamo a dormire da lei per farle compagnia. È una zona isolata ed è sempre stato normale farle compagnia“.
Sempre il padre aggiunge che tutta la famiglia, composta anche da una figlia di 11 anni, era attenta a non lasciare il piccino solo. “Facevamo sempre attenzione a non lasciarlo solo La piscina che è sul retro del villino è ancora vuota e inaccessibile, mentre il piccolo stagno non ha ci dato mai grande preoccupazione anche se controllavamo sempre Nicolò quando si avvicinava per vedere i pesci; metteva le manine in acqua voleva toccarli. Tanto è vero che gli avevamo anche comperato il retino e faceva il piccolo pescatore“.
Unimamme, purtroppo non ci sono parole per consolare questa famiglia, voi cosa ne pensate di quanto accaduto e raccontato su Il messaggero?
I vostri bambini hanno imparato a nuotare? Se avete piscine o laghetti nelle vostre abitazioni li avete adeguatamente protetti?
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