Condannati uomini che torturarono e uccisero una bimba indiana.
Unimamme, oggi vogliamo parlarvi dell’epilogo di una vicenda iniziata l’anno scorso e che aveva creato un grande scandalo in India.
Asifa Bano era una bimba indiana di 8 anni che nel gennaio del 2018 fu trovata morta.
La piccola faceva parte della tribù dei Gujjars Bakherwal, allevatori nomadi e musulmani che vivevano in Kashmir.
Il suo corpicino era stato ritrovato martoriato ai margini di un bosco vicino al villaggio di Khatua, una zona del Kashmir a prevalenza indù dove la tribù della bimba si era fermata per far pascolare il bestiame. Asifa era stata trovata dopo giorni di ricerche da parte dei famigliari.
Il caso è risultato essere molto complesso anche perché gli imputati erano tutti hindu, facevano parte delle forze di sicurezza, godevano di agganci politici e della copertura della polizia.
Due ministri del governo si erano addirittura schierati a favore degli imputati.
Ora però è emersa tutta la sconcertante verità. L’ufficiale governativo in pensione Sanji Ram aveva ordinato a suo figlio, un nipote e un altro poliziotto di rapire e violentare la piccola Asifa, allo scopo di spaventare la sua tribù, perché stavano iniziando a stabilirsi in case nella pianura, perdendo la vocazione nomade che li aveva contraddistinti fino ad allora.
Così questi uomini l’avevano rapita, narcotizzata, sequestrata per alcuni giorni tenendola prigioniera in un tempi, l’avevano torturata e infine uccisa strangolandola.
Centinaia di induisti hanno tentato in tutti i modi di impedire il processo, hanno persino provato a impedire che la polizia portasse il caso del fascicolo in procura.
In tutto erano coinvolte 8 persone, compresi alcuni poliziotti che hanno fatto sparire le prove.
Infine sono stati condannati all’ergastolo il mandante: Sanjhi Ra e i suoi complici che hanno materialmente rapito e violentato la bimba.
A soli 5 anni sono stati invece condannati i poliziotti che intralciarono le indagini.
I genitori non erano in aula, non potevano assentarsi dal pascolo, di loro si sa solo che ora la mamma teme per l’incolumità della sorella maggiore di Asifa.
Unimamme, cosa ne pensate di quanto accaduto e riportato sul Washington Post?
Non vi fa arrabbiare il fatto che questa piccina, prematuramente strappata alla sua famiglia, in un modo orribile, abbia faticato per ottenere giustizia?
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