Una donna ha tolto una zecca al gatto e ora è invalida.
Unimamme, oggi vi raccontiamo la storia di una mamma che teme per la sua vita per una malattia rara che, purtroppo, tutti potremmo contrarre.
Joanne Baskett è una mamma di tre figli che da dieci anni deve convivere con una malattia che la sta lentamente uccidendo e che ora l’ha inchiodata al letto.
Joanne era solita togliere le zecche al suo gatto con uno strumento apposito, quando si è accorta che ne aveva una attaccata al braccio ha fatto lo stesso ma è stata punta.
Inizialmente Joanne non ha ricevuto la giusta diagnosi “i medici continuavano a dirmi che era un problema psicosomatico e mi offrivano terapie comportamentali, quando non avevo nessun problema mentale”.
All’epoca Joanne era una donna molto attiva. Frequentava corsi di danza, nuoto, andava in bicicletta, giocava a badminton e hockey a livello di contea ed era una lavoratrice a tempo pieno.
Tutto questo accadeva nel 2009, Joanne aveva sintomi come nausea, febbre, dolore cronico ai reni, infezioni e artriti.
La diagnosi della malattia di Lyme è arrivata solo nel 2016, fonti ufficiali sostengono che solo 1000 persone in Uk hanno questa malattia, ma chi ne soffre ritiene che le cifre siano molto più alte e che si aggirino tra i 15 mila e i 30 mila contagiati. La malattia di Lyme è un’infezione diffusa dalle zecche e può avere gravi conseguenze, come nel caso di Joanne.
“Non riesco a tenere giù il cibo e trovo difficile mangiare a causa del mio stomaco, presto avrò bisogno di un tubo, ho perso tre taglie e mezza in 6 mesi”.
Joanne spera in un trattamento con cellule staminali molto particolare che il sistema sanitario nazionale non garantisce. Questo può costare 26 mila sterline a infusione.
Esiste anche un altro trattamento, ma costa sempre moltissimo: 10 mila sterline a infusione e ne sono previste almeno 5.
Così Joanne ha deciso di aprire una raccolta fondi su Go Fund me, finora però sono state raccolte solo 2444 sterline su un totale di 30 mila.
La malattia di Lyme può causare problemi di cuore, paralisi, perdita della memoria, depressione e danno al sistema immunitario.
Con la terapia il suo sistema immunitatio verrebbe ripristinato, si combatterebbero gli effetti debilitanti della malattia e lei potrebbe finalmenti sbarazzarsi di quest’ultima.
Joanne ora è un’invalida, ma spera ancora. “Se me ne fossi accorta in tempo sarei potuta guarire, mi sento completamente devastata” ha detto a Metro.
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda di cui si parla su: Swindon Advertiser?
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