Iniziato il processo alla mamma di Prato che ha avuto un figlio con un adolescente a cui dava ripetizioni.
Il 12 giugno è partito il processo alla donna, una mamma trentunenne di Prato, che ha avuto un figlio da un ragazzino adolescente a cui aveva dato ripetizioni di inglese.
La donna, che ha chiesto il rito abbreviato deve fronteggiare la pesante accusa di atti sessuali con minore e violenze sessuale. Il processo però è durato ben poco, giusto il tempo di accorgersi dell’assenza di un atto dentro il fascicolo. A segnalarlo è stato il legale della famiglia del ragazzo.
Così, il giudice Francesco Pallini ha rinviato il processo a venerdì.
In tribunale non si è presentata la donna imputata, ma era presente invece il marito. L’uomo era intenzionato a rilasciare alcune dichiarazioni davanti al giudice, ma chiaramente, non ha potuto farlo. Il marito deve rispondere di alterazione di stato, avrebbe infatti dichiarato di essere padre del bambino che la moglie aveva avuto dal ragazzino ora quindicenne. “Ho la coscienza pulita, affronto il processo a testa alta come faccio con la vita di tutti i giorni” ha dichiarato l’uomo, entrando in tribunale.
Il bimbo è nato nell’estate del 2018.
Il caso era scoppiato qualche mese fa, quando il ragazzino, che prendeva ripetizioni di inglese dalla donna, un’operatrice socio sanitaria, da quando aveva 13 anni, a seguito delle continue pressioni, dei messaggi insistenti, dei tentativi di ricatto per tornare al suo fianco, si era confidato con i genitori che erano corsi subito a denunciare l’accaduto.
Nelle intenzioni dei legali della donna, che ha anche un altro figlio, avuto dal marito, c’è la richiesta di richiedere un’attenuazione degli arresti domiciliari. I difensori hanno presentato due relazioni al giudice, in una, tramite una perizia psicologica si accerta l’inizio di un percorso con cui si mira a “dimostrare l’impossibilità dell’assistita di reiterare il reato”.
Nella seconda relazione si cerca di minare l’attendibilità del quindicenne che aveva esposto le sue dichiarazioni in un incidente probatorio.
I pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli ritengono che la donna avesse avuto coscientemente rapporti sessuali con il ragazzino da quando questi aveva 13 anni. Il ragazzino ha confermato tutto questo, ma la donna ha smentito.
“Ero innamorata. Volevo lasciare mio marito per lui. Fare altri figli, ma non l’ho toccato fino a quando non ha compiuto 14 anni” aveva dichiarato davanti al giudice Francesca Scarlatti.
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