Bambina di 10 anni ricoverata in rianimazione per tetano. Il caso in Veneto.
Una notizia che è arrivata come un fulmine: una bambina è stata ricoverata in gravi condizioni per aver contratto il tetano. Il caso viene dal Veneto, una regione dove proliferano i no vax e associazioni molto agguerrite contro i vaccini.
Al momento non si sa ancora molto, ma diverse fonti di stampa nazionali e locali riferiscono di una bambina di 10 anni ricoverata in rianimazione per tetano. Il caso è avvenuto in Veneto, la piccola è ricoverata nel reparto pediatrico dell’ospedale di Borgo Trento, in provincia di Verona. Avendo contratto il tetano, molto probabilmente non era stata vaccinata o non era in regola con le vaccinazioni.
Ricordiamo che il vaccino contro il tetano, incluso nell’esavalente, è obbligatorio dal 2017 per tutti i bambini e ragazzi da 0 a 16 anni per via della legge Lorenzin.
L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, interpellata dall’agenzia Ansa, si è limitata a confermare solo il ricovero della bambina, precisando che la prognosi è riservata. Aggiorneremo la notizia, in attesa di ulteriori sviluppi.
Purtroppo non è il primo caso che si verifica in Italia. Negli ultimi due anni se ne erano verificati altri due, tra cui quello che più aveva scosso l’opinione pubblica e suscitato polemiche: il caso della bambina di Torino, ricoverata per due mesi, sempre per aver contratto il tetano senza essere stata vaccinata, e i cui genitori erano stati indagati.
La reazione del prof Pier Luigi Lopalco al caso di Verona
“Da medico di sanità pubblica mi vergogno.
Ho cercato conferme a questa notizia, perché non riesco davvero a crederci. Se confermato, questo è il terzo caso di tetano pediatrico nel giro di pochi anni. Inaccettabile.
E’ inaccettabile che nella parte più ricca e fortunata del Mondo una bambina arrivi in rianimazione perché non era immunizzata contro il tetano“.
Il tetano – si legge su Epicentro – è una malattia infettiva acuta non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani.
Si tratta di un bacillo Gram-positivo che cresce solo in assenza di ossigeno (cioè è anaerobio), ed è presente in natura sia in forma vegetativa, sia sotto forma di spore. Il germe in forma vegetativa produce una tossina, detta tetanospasmina, che è neurotossica e causa i sintomi clinici della malattia. Si tratta di una di una tossina estremamente potente, tanto che la quantità letale per un uomo è di circa 7 milionesimi di milligrammo.
Il batterio è normalmente presente nell’intestino degli animali (bovini, equini, ovini) e nell’intestino umano e viene eliminato con le feci. Le spore possono sopravvivere nell’ambiente esterno anche per anni e contaminano spesso la polvere e la terra. Possono penetrare nell’organismo umano attraverso ferite dove, in condizioni opportune (che si verificano specialmente nei tessuti necrotici), si possono trasformare nelle forme vegetative che producono la tossina. Il batterio non invade i tessuti ma la tossina raggiunge attraverso il sangue e il sistema linfatico il sistema nervoso centrale, interferendo con il rilascio di neurotrasmettitori che regolano la muscolatura, causando contrazioni e spasmi diffusi.
Nella maggior parte dei casi, il periodo di incubazione varia da 3 a 21 giorni. Generalmente, più breve è il periodo di incubazione più grave è il decorso clinico. Le contrazioni muscolari di solito iniziano dal capo, e progrediscono poi verso il tronco e gli arti. Un caratteristico sintomo iniziale è il trisma, cioè la contrattura del muscolo massetere, che dà al volto del paziente un aspetto caratteristico (riso sardonico), seguito da rigidità del collo, difficoltà di deglutizione, rigidità dei muscoli addominali. Altri sintomi includono febbre, sudorazione, tachicardia. Il paziente rimane conscio e gli spasmi muscolari, provocati da stimoli anche minimi, causano dolore.
La malattia non è contagiosa, quindi l’isolamento nel paziente non è necessario.
La somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche (TIG) e l’accurata pulizia della ferita infetta, con rimozione dell’eventuale tessuto necrotico, l’uso di disinfettanti ad azione ossidante (come l’acqua ossigenata) e la somministrazione di antibiotici (penicillina) sono importanti per prevenire la fissazione alle cellule nervose della tossina eventualmente ancora presente in circolo e per impedire che ne venga prodotta di nuova. Tuttavia, le TIG non sono in grado di limitare l’azione neurotossica della tossina che ha già raggiunto le terminazioni nervose: la terapia degli spasmi tetanici è quindi essenzialmente sintomatica, e si avvale di sedativi o anestetici generali, neuroplegici, farmaci curaro-simili.
La malattia non conferisce immunità, perciò i pazienti che hanno avuto il tetano devono iniziare o continuare il ciclo vaccinale non appena le condizioni cliniche lo consentano.
E voi unimamme cosa ne pensate di questa storia?
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