Il regista Franco Zeffirelli racconta la sua infanzia.
Il regista Franco Zeffirelli si è spento il 15 giugno scorso, a Roma, all’età di 96 anni. Stimato in tutto il mondo come uno dei migliori cineasti italiani, Zeffirelli ha avuto dei natali piuttosto particolari.
Il regista infatti è nato da un tradimento della madre, che era già sposata e aveva tre figli e il cui marito era ricoverato in sanatorio, con un uomo già sposato che non aveva nessuna intenzione di lasciare la propria moglie per lei.
Ecco cosa racconta il Maestro. “Sono un aborto mancato. Avrei dovuto essere abortito perché nascevo da due persone che erano entrambe sposate: lui aveva una famiglia bella e pronta, lei aveva tre figli ed erano tutti e due al tramonto dell’età delle frizzole. E invece si innamorarono pazzamente e mia madre rimase incinta. Tutti naturalmente le consigliarono di abortire“.
Tutta la famiglia della madre di Zeffirelli le consigliava di abortire. “La mia nonna stessa me lo confessò e mi chiese scusa; disse «Io ero la prima feroce nemica di questa gravidanza». E io invece nacqui contro il parere di tutti, perché mia madre ripugnava il pensiero di uccidermi: «Morirei di rimorso, nel pensiero di aver avuto tre figli e di aver distrutto un’altra vita»”.
Il suo cognome, tanto rinomato e apprezzato nel mondo, è frutto di un’invenzione: “io non avevo il nome né di mia madre né di mio padre. Mia madre inventò questo nome Zeffirelli perché, secondo un’antica tradizione dell’ospedale degli Innocenti di Firenze che si tramanda dai tempi di Lorenzo il Magnifico, ogni giorno della settimana corrispondeva ad una lettera. Il giorno che nacqui io toccava alla Z e mia madre, che oltre ad essere una grande sarta era musicista, pianista, un’appassionata di Mozart, con tanto di farfalle e zeffiretti, quando le proposero la Z come iniziale, all’impiegato comunale disse, appunto Franco Zeffiretti. Quello non capì bene e, invece delle doppie “t”, mise le doppie “l”: Franco Zeffirelli. Sono sicuro di essere l’unico con questo nome al mondo, però più tardi, divenuto grandicello, ero soltanto figlio di NN”.
A scuola veniva preso in giro perché non aveva il papà, un giorno un bambino insultò pesantemente sua mamma e lui reagì scatenando una rissa.
Un frate laico allora lo prese da parte e cercò di calmarlo. Poi lo condusse a vedere l’Annunciata di frate Angelico. A quel punto gli chiese come avrebbe fatto, la Madonna, a diventare madre di Gesù. «Perché lo Spirito divino è disceso nella carne, nel ventre di questa donna e si è incarnato. Hai capito? Quindi non vergognarti mai. La maternità è sempre santità. Qualunque cosa dicano di tua madre, tu la devi pensare sempre come una santa perché è come la Madonna, e quando avrai bisogno di qualcosa nella vita prega la Madonna e pregherai tua madre».
Ecco come parla di sua madre: “io vorrei conoscere solo l’amore, perché sono stato amato nel ventre di mia madre, ho assorbito tanto di quell’amore, l’ho sentito, mi è entrato addosso. Mia madre l’ho persa che avevo sette anni, però sono rimasto impregnato del suo amore. Quando qualcuno ti ha amato veramente tanto e tu l’hai amato, questo amore, questa fiammella, questa fiaccola non si spegne mai, ti è sempre accanto. “
Sulla maternità aggiunge: “il privilegio di portare la vita è un privilegio che gli uomini non hanno: noi siamo inferiori alle donne per questo. Il miracolo di sentir germogliare nel proprio ventre una nuova vita, il vederla sbocciare e vederla venir su rende voi donne più forti. Anche se alla fine i figli vi deludono, gli anni della creazione della vita nessuno ve li toglierà mai e in qualunque momento della vostra esistenza, quando la pena del mondo, l’abbandono degli affetti vi cadrà sulle spalle, ripercorrerete certamente col pensiero, col cuore quei meravigliosi mesi in cui avete creato una vita. Che poi quello sia divenuto un assassino, un papà, non importa. Ed è strano che sia io a dire queste cose, io che non sono né padre né madre né niente? sono solo figlio“.
Unimamme, voi cosa ne pensate di queste riflessioni presenti su Vita?
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