Il Preside di una scuola alle porte di Milano ha lanciato un curioso appello per le vacanze dei suoi studenti.
Le vacanze estive sono già iniziate da un po’ per migliaia di ragazzi e bambini italiani che hanno davanti un lunghissimo periodo di pausa.
Pausa estiva, i consigli di un preside
Andrea Bortolotti, preside della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo statale di Settimo Milanese e dell’istituto comprensivo di via IV Novembre a Cornaredo, ha inviato una circolare molto particolare ai suoi studenti.
Ecco che cosa hanno letto gli alunni lo scorso 7 giugno: innanzitutto, il loro dirigente scolastico li invitava a riposarsi e divertirsi. Il secondo compito invece riguarda il coltivare le amicizie e farsene delle nuove.
Al terzo posto c’è il suggerimento di viaggiare “se potete, fatelo”, e ancora: “poiché comunque potete ascoltare, guardare e leggere, fatelo: in particolare ascoltate musica, guardate film, leggete libri e fumetti e parlatene con i vostri amici”.
Il dirigente, inoltre, chiede agli studenti di tenere un diario “Scrivete agli amici, preferibilmente lettere o e-mail”, quindi no a WhatsApp, il metodo di comunicazione prediletto dai giovani.
C’è anche un accenno al tema, sempre importante, dal punto di vista educativo, dell’ecologia. “Pulite un tratto di spiaggia, di prato o di bosco. Nei casi disperati, cominciate pure da camera vostra”, l’invito è anche quello a non oziare.
Infine nell’ultima indicazione: “dimenticate spesso il cellulare da qualche parte. Nei casi disperati dimenticatelo una sola volta. Nel secchiello del ghiaccio, con molto ghiaccio“.
Il dirigente scolastico ha commentato così l’improvvisa notorietà: “non mi aspettavo una simile risposta da parte dei social e non era mia intenzione alimentare l’eterna polemica tra i sostenitori e i detrattori dei compiti estivi. Il mio voleva semplicemente essere un saluto semiserio, affettuoso e scherzoso ai ragazzi, in cui ho augurato loro di trascorrere l’estate vivendo un’esperienza di libertà e autonomia intelligente, dialogando con i coetanei e prendendosi cura dell’ambiente che li circonda”.
I suoi consigli però non sostituiscono i compiti assegnati dagli altri docenti.
“Tutti gli insegnanti hanno a cuore i loro studenti e non è assolutamente vero che li opprimano con i compiti. Abbiamo calcolato che ogni giorno un ragazzo delle medie impiega circa un’ora per svolgerli, non di più. Credo fermamente che la scuola salvi delle vite, proprio perché per noi è fondamentale prenderci cura degli studenti con cui lavoriamo”.
Unimamme, cosa ne pensate dei suoi consigli riportati su Repubblica?
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