Centri di detenzione per migranti Usa: i bambini si prendono cura dei più piccoli. La denuncia degli avvocati americani.
Entrano negli Stati Uniti da soli o vengono separati dai genitori appena oltrepassato il confine. Sono i bambini migranti provenienti dal Messico e dagli altri Paesi dell’America Latina che vengono tenuti nei centri di detenzione per migranti, spesso purtroppo in condizioni disumane e degradanti. Una denuncia che arriva dagli avvocati per i diritti umani che hanno visitato questi centri e hanno ascoltato i bambini.
Dovrebbero essere accuditi, nutriti, cambiati e lavati e invece sono abbandonati a se stessi in condizioni disumane, indegne per un Paese democratico che si voglia definire civile. Sono i bambini migranti negli Stati Uniti, provenienti da Messico, Honduras, Guatemala e dagli altri Paesi dell’America Latina, bloccati appena attraversato il confine tra Messico e Usa e rinchiusi nei centri di detenzione.
Questi piccoli entrano nel Paese da soli, come migranti non accompagnati, oppure il più delle volte appena oltrepassato il confine vengono separati dai loro genitori che sono arrestati perché entrati illegalmente negli Usa. Tra di loro ci sono anche numerosi richiedenti asilo.
Questi bambini vengono mandati in centri di accoglienza che dovrebbero occuparsi di loro, ma che presentano molte carenze, sia strutturali che di personale, e dove vengono di fatto reclusi. Più che centri di accoglienza sono dei centri di detenzione. Alcuni avvocati americani che si occupano di diritti dei migranti li hanno ispezionati, facendo delle scoperte sconcertanti.
Un gruppo di avvocati ha visitato un centro di detenzione per migranti di El Paso, in Texas, e qui ha condotto una sessantina di interviste con bambini migranti. Il centro era tenuto in pessime condizioni, senza servizi igienici adeguati e né cibo a sufficienza. La cosa più sconcertante che hanno scoperto, tuttavia, è che i bambini più piccoli erano completamente abbandonati dal personale, affidati agli altri bambini migranti più grandi, che non erano in grado di occuparsi in modo adeguato di loro.
Alcuni bambini avevano problemi di salute: 15 avevano avuto l’influenza e altri 10 erano stati messi in quarantena per malattia. Come hanno riferito gli avvocati all’Associated Press.
La maggior parte dei bambini detenuti nel centro di El Paso avevano meno di 12 anni e tre di loro erano insieme alle loro madri adolescenti.
Una ragazza adolescente ha detto agli avvocati che un agente di polizia è entrato nella stanza dove la ragazza era insieme ad altri minorenni con un bambino di 2 anni chiedendo chi volesse occuparsi di lui. Una ragazzina ha preso in affidamento il piccolo, ma dopo alcune ore si è stancata e lo ha lasciato a se stesso, così la ragazza adolescente ha iniziato a prendersi cura di lui. Gli avvocati hanno visto il bambino di 2 anni e hanno scoperto che non indossava il pannolino, aveva i pantaloni bagnati e la maglietta sporca.
Non solo, addirittura una bambina di 8 anni si occupava di un bambino di 4 anni molto sporco, ha riferito la professoressa di diritto Warren Binford, che ha condotto le interviste nel centro di detenzione. La bambina non è stata in grado di lavare il piccolo di 4 anni. La docente ha anche riferito che molti bambini che ha intervistato soffrivano di privazione del sonno, addormentandosi spesso mentre parlavano con lei.
I bambini hanno raccontato agli avvocati che spesso venivano dati loro cibi surgelati non scongelati o del riso e basta senza altro. Non ricevevano il cambio dei vestiti o non veniva permesso loro di fare la doccia regolarmente.
Holly Cooper, condirettrice dell’Università della California, all’Immigration Law Clinic di Davi, ha detto all’Associated Press che in 22 anni di visite ai bambini nei centri di detenzione per migranti non aveva mai visto un tale livello di disumanità. Coppoer si augura che il Paese si possa svegliare per un cambiamento da una situazione in cui i bambini sono stati abbandonati a loro stessi come se non fossero umani.
Le ispezioni al centro di detenzione di El Paso rientrano in quello che è conosciuto come accordo Flores, o Flores agreement, una normativa che risale ad un caso del 1985 e con la quale si è stabilito che le strutture in cui si trovano i migranti minori devono essere mantenute “sicure e in condizioni igieniche“. L’accordo prende il nome da Jenny Lisette Flores, una migrante teenager non accompagnata che proveniva da El Salvador.
Nei giorni scorsi, una rappresentante dell’amministrazione Trump, Sarah Fabian del Dipartimento di Giustizia Usa, ha affermato che le condizioni di sicurezza e igieniche dei centri di detenzione per migranti minori non devono necessariamente includere spazzolini da denti, sapone o asciugamani per i bambini.
Dalla fine del 2018, almeno cinque bambini migranti sono morti nei centri detenzione per migranti, mentre erano sotto la custodia del governo americano.
Le condizioni dei centri per migranti minori sono state denunciate da Newsweek.
Che dire unimamme? Non ci sono parole.
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