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Attualità

Isterectomie per le lavoratrici indiane: un modo per farle lavorare di più

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Valentina Crea
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In India le donne che lavorano nei campi di canna da zucchero vengono sottoposte all’isterectomia per aumentare la loro produttività lavorativa.

Di recente è stato portato alla luce dell’opinione pubblica un problema molto grave che interessa le donne di una regione dell’India.

Queste donne lavorano nei campi come raccoglitrici di canna da zucchero nella regione di Marathwada, che si trova al centro del paese. Purtroppo, molto spesso sono costrette a sottoporsi ad isterectomia per aumentare la loro produttività. Una notizia che ha sconvolto molte persone che trovano questo escamotage agghiacciante.

Tolgono l’utero alle donne per farle lavorare di più: l’isterectomia per alcune donne indiane

Il sito d’informazione Firstpost è stato il primo informare sullo scorretto lavoro di alcuni medici che praticano l’isterectomia su donne che lavorano nei campi di canna da zucchero. Le donne vengono sottoposte alla rimozione dell’utero per evitare loro di avere le mestruazioni che vanno ad intralciare il lavoro nei campi. A volte si assentano dal lavoro, ma quando non si lavora, anche solo per un giorno, si devono pagare all’appaltatore delle penali molto alte.

La vicenda è emersa dopo che una Ong ha notato, attraverso delle indagini, un numero elevato di donne prive di utero nel distretto di Beed. Secondo i rapporti governativi esaminati dagli attivisti, 4500 isterectomie sono state condotte a Beed solo negli ultimi tre anni.

Il governo ha deciso di condurre due indagini. Nella prima, condotta nel 2018, sono state intervistate 200 donne nel distretto di Beed. Di queste donne, 72 hanno subito un’isterectomia. Il tasso di rimozione dell’utero in Beed era del 36%, rispetto al 2,6 % nel Maharashtra, mentre la media nazionale era del 3,2%.

L’altro studio è stato condotto nel 2019, in questo caso sono state intervistate 271 donne di cui 56 avevano subito l’isterectomia, cioè il 21% di esse, un dato ancora troppo alto.

Secondo i dati forniti dall’amministrazione di Beed, 11 ospedali hanno condotto la maggior parte degli interventi chirurgici e l’85% degli interventi chirurgici nel 2018 e 2019 erano in ospedali privati. In un ospedale dove non c’era nemmeno un ginecologo sono state effettuate 24 isterectomie.

Molte donne si sono sottoposte all’operazione perché i medici hanno instillato in loro la paura del cancro. Inoltre dopo l’intervento bisognerebbe riposare, cosa che non accade, infatti  ritornano a lavorare dopo poco tempo.

Lavorare nei campi di canna da zucchero non è facile, ma chi ne paga le conseguenze maggiori sono le donne. Dormono a malapena durante la stagione e spesso si svegliano già alle 2 del mattino o anche alle 4 per iniziare a lavorare. La stagione dura circa 4 mesi. Oltre al lavoro nei campi devono anche cucinare, prendere l’acqua e prendersi cura dei propri figli.

Vengono anche pagate molto poco, la sicurezza sul posto di lavoro è inesistente, come anche i servizi di base sul posto di lavoro e non hanno un ambiente sicuro per i loro figli. Molte donne si sono lamentate anche di violenza sessuale.

“Le donne che hanno il ciclo sono un problema”: la storia di Asha

I datori di lavoro hanno dichiarato che molto spesso sono le stesse donne a fare richiesta dell’operazione. Si fa fatica a crederci anche per le tante testimonianze raccolte. Il marito di una donna che lavora nei campi ha raccontato: “Quello che guadagniamo durante la stagione è la nostra entrata di tutto l’anno, perché non prendiamo nessun altro lavoro quando torniamo dalla raccolta. Non possiamo permetterci un’interruzione neanche per un giorno. Dobbiamo lavorare anche se abbiamo problemi di salute. Non c’è riposo e le donne che hanno il ciclo sono un problema in più“.

Chi parla è il marito di Asha, una delle tante donne che per sopravvivere è costretta a lavorare nei campi di canna da zucchero. Asha Shinde si è sposata quando aveva solo 13 anni, lei e suo marito sono poi emigrati nel distretto di Beed a Maharashtra per tagliare la canna da zucchero.

Un anno di duro lavoro e badare anche a tre figli piccoli ha causato in Asha diversi problemi di salute. Il suo medico le ha consigliato di fare un’isterectomia poiché aveva un utero prolasso e aveva difficoltà a lavorare, ma i suoi problemi non sono finiti. Dopo l’intervento, Asha, che adesso ha 40 anni, ha gravi problemi alla schiena ed è stata costretta per un anno a non lavorare, ma adesso dovrà ritornare perché con quello che guadagna il marito non riescono ad andare avanti.

Quella di Asha è solo una delle tante storie che gli attivisti hanno portato alla luce, donne che intimorite dai medici hanno acconsentito a sottoporsi all’intervento di rimozione dell’utero.

Quattro donne indiane sottoposte all’isterectomia. Credits: Firstpost

Un funzionario governativo del dipartimento di sanità pubblica ha dichiarato che è stato formato un comitato per indagare sugli ospedali che hanno eseguito un elevato numero di isterectomie nel distretto di Beed. Inoltre verranno presi provvedimenti contro coloro che sono stati riconosciuti colpevoli. Adesso a Beed c’è un comitato distrettuale che deve approvare l’intervento chirurgico.

Leggi anche > La protesta delle donne in India: una catena umana per l’uguaglianza e i diritti (FOTO)

Voi unimamme conoscevate queste storie? Cosa ne pensate?

Valentina Crea

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