È morta Eva Kor, bambina sopravvissuta agli esperimenti di Mengele ad Auschwitz. Insegnava il perdono.
Addio a Eva Kor, è morta la donna che da bambina sopravvisse con la gemella Miriam alle torture di Mengele durante la detenzione nel campo di sterminio di Auschwitz. Eva aveva deciso di perdonare i suoi carnefici, che le avevano ucciso il resto della sua famiglia, e da anni era impegnata in attività di sensibilizzazione sugli orrori dell’Olocausto, ma anche sull’importanza del perdono.
Eva Kor se n’è andata proprio mentre stava insegnando il perdono, nella città di Cracovia, a pochi chilometri da Auschwitz.
Eva e Miriam Mozes erano due bambine ebree della Romania che nel 1944, all’età di 10 anni, furono deportate con la famiglia ad Auschwitz, il campo di sterminio in territorio polacco, ad Oswiecim. Al loro arrivo, i nazisti notando che erano gemelle le separarono dai genitori e dalle sorelle che non rividero mai più.
Insieme alla sorella gemella Miriam, ad Eva fu risparmiata la camera a gas, che uccise gli altri suoi familiari, ma fu sottoposta ai crudeli esperimenti del dottor Joseph Mengele. Le due bambine finirono a fare da cavie per gli esperimenti che Mengele conduceva sulle coppie di gemelli ebrei detenuti nel campo. Circa 1500 coppie di gemelli, 3000 bambini, furono abusati a Auschwitz e di questi la maggior parte morì a causa degli esperimenti.
Nonostante i trattamenti disumani e le vere e proprie torture a cui furono sottoposte, Eva e Miriam riuscirono a sopravvivere fino al gennaio del 1945, quando l’Armata Rossa arrivò al campo di concentramento e liberò tutti i prigionieri. Per le gemelle iniziava una nuova vita.
Eva e Miriam tornarono in Romania dove furono affidate ad una zia, anche lei sopravvissuta all’Olocausto. Ripresero a frequentare la scuola, poi all’età di 16 anni si trasferirono in Israele. Nel 1960, Eva conobbe il suo futuro marito, un altro sopravvissuto all’Olocausto, Michael Kor, cittadino americano, che sposò e con il quale si trasferì negli Stati Uniti, per iniziare una nuova vita. La sorella Miriam, invece, rimase in Israele.
Eva Kor visse con il marito in Indiana, nella città di Terre Haute. Qui la donna fondò un Museo dell’Olocausto, per tenere vivo il ricordo di quello che era successo, ma soprattutto per insegnare il perdono. Incredibilmente, Eva Kor era riuscita a perdonare i suoi torturatori dopo un lungo percorso di elaborazione del suo dolore e del lutto per la scomparsa dei suoi familiari. Come vi abbiamo raccontato in articolo: “Ero un esperimento umano”: sopravvissuta da bambina ad Auschwitz si racconta.
Negli anni Eva Kor è tornata ad Auschwitz più volte per sensibilizzare le nuove generazioni sugli orrori dell’Olocausto, mantenendo viva la memoria, e per insegnare il perdono. Come quella volta in cui, in occasione dei 50 anni dalla liberazione del campo perdonò pubblicamente il dottor Munch, uno dei medici che collaborarono con Mengele ai suoi mostruosi esperimenti. Il medico in cambio firmò una dichiarazione in cui confermava tutte le atrocità accadute ad Auschwitz, per contrastare ogni tesi negazionista.
È insegnando il perdono che Eva Kor se n’è andata, a 85 anni, a pochi chilometri da quel luogo degli orrori dove aveva organizzato un’altra visita per tenere viva la memoria e insegnare l’arte del perdono. Eva Kor è venuta a mancare a Cracovia, legata per sempre a quei luoghi dove aveva vissuto poco più di un anno una delle esperienze più atroci che un essere umano abbia mai potuto provare. Eva raggiunge così la sorella Miriam, morta nel 1993, e i familiari perduti per sempre ad Auschwitz.
La notizia è stata riportata da Ansa e dalle agenzie internazionali.
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