Anagrafe vaccinale: niente più certificati da consegnare a scuola? Non è come sembra.
Il Ministero della Salute e quello dell’Istruzione segnalano che è stata attivata l’anagrafe vaccinale nazionale e dunque non ci sarà più bisogno di presentare a scuola i certificati di avvenuta vaccinazione, perché le Asl dialogheranno direttamente con le scuole tramite sistema informatico automatizzato. Quindi, la scuola saprà direttamente dalla Als se un proprio allievo è in regola con le vaccinazioni oppure no, senza bisogno di chiedere ai genitori il certificato.
L’anagrafe vaccinale, però, non è entrata ovunque a pieno regime. Non tutte le scuole hanno presentato alle Asl gli elenchi degli studenti iscritti e non tutte le Regioni hanno completato l’inserimento dei dati. Quindi il sistema sebbene attivato non è ancora pienamente operativo. In questi casi, per iscrivere i ragazzi e i bambini a scuola è ancora necessario presentare il certificato a scuola, per l’anno scolastico 2019/2020 il termine scade il prossimo 10 luglio.
“Essendo stata attivata l’Anagrafe nazionale vaccinale, i genitori non hanno più l’obbligo di presentare la documentazione, perché il Sistema ormai automatizzato fa dialogare direttamente Asl e istituti scolastici”, lo comunica in una nota il Ministero della Salute. Il riferimento è al termine del 10 luglio, quello entro il quale vanno presentati i certificati di avvenuta vaccinazione per bambini e ragazzi da 0 a 16 anni per i quali è in vigore l’obbligo vaccinale introdotto dalla legge Lorenzin del 2017.
Nella nota si legge ancora: “In riferimento alla scadenza del 10 luglio per la presentazione dei certificati di avvenute vaccinazioni per le iscrizioni scolastiche, prevista dalla normativa vigente (cosiddetta legge Lorenzin), il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca precisano che, essendo stata attivata l’Anagrafe nazionale vaccinale, i genitori non hanno più l’obbligo di presentare la documentazione, perché il Sistema ormai automatizzato fa dialogare direttamente Asl e istituti scolastici”.
Il Ministero della Salute precisa, poi, che grazie all’anagrafe vaccinale le situazioni irregolari sono già state comunicate dalle Aziende sanitarie al dirigente scolastico, che ha l’obbligo di richiedere, entro il 10 luglio, i documenti eventualmente mancanti ai genitori. Questi ultimi avranno a loro volta dieci giorni di tempo per portarli a scuola, quindi dovranno adempiere la consegna entro il 20 luglio.
Ma è davvero così? Va sottolineato, infatti, che potrebbero esserci delle criticità. Perché è vero che l’Anagrafe vaccinale nazionale è stata istituita e i dati trasmessi, ma la procedura non è stata completata ovunque e in alcune realtà potrebbe essere ancora necessario portare il certificato vaccinale a scuola. Come spiega un servizio di Rainews24 di Gerardo D’Amico.
In alcune Regioni, riporta il servizio, l’informatizzazione è stata avviata ma la copertura territoriale non è completa. Oppure nel sistema non sono stati ancora inseriti tutti i dati. In altre Regioni il sistema informatico non è ancora funzionante. Quindi in molte Regioni non è stato ancora possibile far dialogare le Asl con le scuole, in questi casi resterà l’obbligo per i genitori di portare il certificato vaccinale cartaceo a scuola.
In alcuni casi, poi, le scuole non hanno comunicato per tempo alle Asl gli elenchi dei loro iscritti. Pertanto, la verifica delle posizioni vaccinali di bambini e ragazzi può richiedere anche molto tempo. Insomma, il sistema è partito ma deve essere ancora rodato.
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha istituito l’Anagrafe vaccinale nazionale con decreto ministeriale del 18 settembre scorso. Tutte le Regioni hanno avviato da aprile la trasmissione dei dati, tranne le Province autonome di Trento e Bolzano che saranno presto a regime, si legge nel comunicato del Ministero della Salute.
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