Una mamma giapponese ha dato dei consigli per far dormire i bambini. In un libro ha proposto una serie di soluzioni per sfuggire da una notte insonne.
Un problema che hanno molti neo genitori è quello che non riescono a dormire la notte. Una neo mamma giapponese ha trovato un metodo che aiuterebbe i neonati a dormire bene. Questo metodo impiega la dolcezza abbinata a regole ben precise e sembrerebbe funzionare già dopo pochi giorni di utilizzo.
Una fisioterapista giapponese, Etsuko Shimizu, ed esperta nell’assistenza all’infanzia aveva il problema che la bambina non riusciva mai a dormire. Così ha deciso di trovare un modo per farla addormentare ed evitare le notti insonne e le levatacce.
Ha scritto un libro, che in Giappone ha venduto oltre 300mila copie ed adesso, come riferito da huffingtonpost, è stato pubblicato anche in Italia. Nel libro “Sogni d’oro per bambini e mamme” la scrittrice ha rivelato che tutti i bambini possono imparare a dormire e che la tolleranza quindi non serve, perché bisogna agire. La proposta si basa su diversi approcci.
Per l’esperta si: “Tende a dare per scontato che nostro figlio pianga perché c’è qualcosa che non va nell’ambiente che lo circonda. Tuttavia le ricerche nel campo della medicina del sonno hanno rivelato che i disturbi notturni hanno a che fare con i nostri sistemi biologici fondamentali”.
Sembrerebbe che le principali cause della mancanza del sonno nei bambini piccoli sono in particolare:
Attenzione a dare il giusto significato al pianto del bambino. Come per gli adulti, durante un sonno leggero può capitare di parlare e di agitarsi. Nei bambini molto piccoli che non essendo capaci di parlare, piangono. Quindi non si deve dare per scontato che stanno chiamando gli adulti. Anzi, interpretando male questo comportamento si finisce per andare a complicare le cose. Il consiglio dell’esperta è quello che se il vostro bambino piange ogni 40-60 minuti bisogna osservarlo per qualche minuto per capire se ha davvero bisogno di qualcosa.
Mettere a nanna presto vostro figlio. Pensare che se i bambini rimangono svegli fino a tardi possano dormire meglio è sbagliato. Non solo si va ad alterare il loro ciclo del sonno, ma si va ad influire negativamente sulla sua qualità, rendendolo più leggero. I genitori che hanno cominciato ad anticipare l’ora della nanna dei propri figli sono rimasti piacevolmente sorpresi nello scoprire che poi i bambini dormivano meglio di notte e anche durante i sonnellini. L’autitre del libro consiglia di mettere “nanna il bimbo per le 20. Quindi vuol dire avergli dato latte, fatto bagnetto e cambiato prima delle 19.30. Alle 20 si spengne la luce, abbracciate vostro figlio, accarezzatelo e parlategli a voce bassa. Se è più grandicello, potete leggergli una favola oppure raccontargli quello che avete fatto durante la giornata“.
Il momento in cui si comincia a regolare l’orologio biologico. Dai due ai quattro mesi è un periodo importante, in cui il bambino inizia ad adattare il proprio orologio biologico al ciclo giorno/notte; invertirlo è molto frequente. Bisogna cercare di mantenere i ritmi giornalieri sempre uguali, in questo modo si aiuterà i bambini a sincronizzarsi con il ciclo giorno/notte degli adulti. Il consiglio: “a partire dai due mesi abituate gradualmente il bambino a fare tre sonnellini al giorno:
Per far si che il bimbo si abitui a questi ritmi ci potrebbe volere anche un mese. Inoltre se nei i primi tre mesi, si vede il bambino molto stanco lo si può far dormire, per poi cercare di stabilire un orario fisso. Sarebbe meglio trascorrere le ore del mattino all’aperto, perché la luce va a stimolare la produzione di melatonina, che è un ormone che regola il sonno.
Cambiare i rituali della buonanotte. Può essere opportuno rivedere le proprie abitudini serali. Di solito, un bambino è portato a ripetere lo stesso meccanismo fino ai quattro anni, anche se può diventare via a via meno abitudinario. Quindi se per farlo dormire lo si tiene in braccio e si cammina cullandolo, quando si sveglierà di notte si dovrà fare la stessa cosa. Cambiare i rituali della buonanotte è più facile finché il bambino è ancora molto piccolo, prima che sviluppi una dipendenza da una particolare abitudine, ma non è mai troppo tardi per introdurre dei cambiamenti.
Per i bambini che si attaccano al seno. Per questi bambini che si addormentano durante la poppata, il seno della mamma è una specie di sonnifero. Per farli smettere si deve dare loro qualcosa che vada a sostituire il seno materno quando ì il momento della nanna. Ad esempio una salvietta morbida o un animaletto di peluche potrebbero essere l’ideale.
Per bambini che si svegliano spesso e dai sue anni in su. Anche i bambini più grandi possono avere problemi, fare il “giro delle buonanotte” potrebbe essere un buon modo per concludere la giornata. Camminare per casa con il bambino e dare la buonanotte ai suoi giocattoli, peluche, ai mobili, alle stanze, prima di andare a dormire. Questo aiuterà il bambino a rilassarsi e a prepararsi al sonno, di conseguenza l’agitazione serale dovrebbe diventare meno frequente.
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Voi unimamme siete a conoscenza di questo nuovo metodo previsto dalla fisioterapista giapponese Etsuko Shimizu?
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