In una famiglia di Bari due minori sono stati abusati in famiglia. Erano i genitori che li costringevano a subire violenze.
Una storia terribile vede come protagonisti due minori costretti a compiere atti sessuali fin dalla loro tenera età. Erano gli stessi genitori che li costringevano a fare sesso di gruppo ed ad assistere ai rapporti dei genitori ed in alcune occasioni perfino a partecipare agli stessi. Dopo il processo l’uomo si trova agli arresti domiciliari mentre la donna è libera.
Qualche giorno fa, durante un processo al Tribunale di Bari è venuta a galla una storia assurda di abusi e di violenze sessuali verso due fratellini minorenni. Durante il processo sono stati accusati una coppia di genitori, marito e moglie, di essere i responsabili di violenza sessuale pluriaggravata e maltrattamenti sui loro figli, come riportato da Fan Page.
Secondo le indagini condotte da Carabinieri, coordinate da Pm Simona Filoni, i due adulti hanno costretto i bambini, di età di 5 e 9 anni, a compiere atti sessuali fin dalla loro tenerissima età.
I due minori, che soffrono entrambi di disturbi psichici, sono stati costretti a compiere e subire atti sessuali, ad assistere ai rapporti dei genitori e in alcune occasioni perfino coinvolti attivamente negli stessi.
Come se questo non bastasse erano costretti a guardare film pornografici ed a subire maltrattamenti fisici con botte, schiaffi ed anche morsi. I bambini vivevano in condizioni di scarsa igiene e non erano nutriti a sufficienza.
Per l’uomo i bambini erano dei veri e propri “oggetti, degli strumenti di piacere” che lui definiva di sua proprietà”.
I due genitori aguzzini erano stati arrestati nel novembre del 2017, il marito finì in carcere e la donna solo agli arresti domiciliari. Le indagini sono partite già nel luglio del 2016, quando i bambini sono stati collocati in comunità su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Bari.
Ad oggi l’uomo è agli arresti domiciliari, mentre la donna è libera in quanto i giudici hanno ritenuto solo il marito come principale responsabile, al quale è stata sospesa la paternità genitoriale. Per la donna le accuse erano di maltrattamenti mediante omissione ed è stata assolta per non aver commesso il fatto dagli abusi sessuali.
Dagli atti si legge: “La maggior parte delle condotte sarebbe stata opera del padre, con il coinvolgimento morale della madre, la quale non solo assisteva agli abusi sessuali plurimi commessi dal marito in danno dei figli, ma non si attivava in alcun modo affinché gli stessi avessero fine“.
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