I medici inglesi vorrebbero staccare la spina a una bimba colpita da aneurisma cerebrale, ma dall’Italia arriva aiuto.
Unimamme, dal Regno Unito proviene una storia simile a quella di Charlie Gard.
La piccola Tafida Raqeeb è una bambina di 5 anni che, la mattina del 9 febbraio scorso, si è svegliata con un forte mal di testa. La bimba è collossata e così i genitori l’hanno trasportata presso il Royal London Hospital dove la piccola si trova ancora oggi, in coma.
A Tafida, che ha una malformazione arterio venosa, si è rotto un vaso sanguigno nel cervello, ha avuto un aneurisma. Secondo un portavoce del Barts NHS Trust, a cui appartiene la struttura, ulteriori cure sono inutili.
Quindi ora i medici vorrebbero staccarle la spina, ma i genitori sono contrari. I genitori di Tafida pensano che la figlia possa riprendersi se solo le venisse dato più tempo e quindi hanno chiesto aiuto all’Italia.
Martedì scorso i genitori della piccola, la trentanovenne Shelina Begum e il quarantacinquenne Mohammed Raqeeb si sono appellati all’Alta Corte per una revisione del caso.
“Nostra figlia è stabile al momento. I rapporti con l’ospedale sono amichevoli ma insistiamo per portarla in Italia dove avrà la massima probabilità di sopravvivenza,” ha dichiarato la mamma della bimba.
La mamma di Tafida ha anche lanciato una petizione su change.org per chiedere all’ospedale di lasciare andare la figlia.
“Cinque mesi dopo, Tafida sta iniziando a mostrare dei segni di miglioramento, ovvero muove gli arti e apre e chiude gli occhi […] I genitori hanno trovato un ospedale in Europa disposto a continuare con il trattamento ma il Royal London Hospital si rifiuta di dimetterla” si legge nella pentizione che ha già raggiunto più di 12 mila firme.
Nel frattempo i genitori di Tafida hanno contattato l’ospedale Gaslini di Genova per chiedere un secondo parere.
Il governatore Giovanni Toti ha risposto così “Siamo pronti a accogliere all’ospedale Gaslini di Genova la piccola ricoverata in condizioni gravissime presso il Royal London Hospital di Londra”.
Il 5 luglio scorso l’ospedale Gaslini ha raggruppato un collegio di specialisti che hanno inviato un documento ai colleghi di Londra, con i quali hanno poi fatto una videoconferenza. Le condizioni di Tafida sono gravi, ma l’ospedale italiano sarebbe lieto di accoglierla.
In Italia non si effettua una sospensione delle cure se non davanti a morte cerebrale.
Unimamme, cosa ne pensate di questo drammatico caso di cui si parla sul The Sun?
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