Lo stress e l’ansia vissuti dalla mamma durante la gravidanza e dopo il parto possono influenzare il carattere del bambino, ma anche le liti nella coppia secondo un nuovo studio.
Abbiamo più volte parlato dell’importanza di vivere serenamente il prima e il dopo la gravidanza, perché le emozioni della mamma si riflettono sul benessere e sul temperamento dei bambini. Uno studio dell’Università di Cambridge però aggiunge un’altro fattore: la qualità della relazione dei genitori.
Lo studio condotto dall’Università di Cambridge assieme ad altre tre, quella di Birmingham, di Leida e di New York, è il primo che ha studiato non solo la mamma ma anche il benessere del papà. Lo studio si è svolto su un campione di 438 coppie inglesi, americane e olandesi ed ha coperto il periodo che copre la gravidanza fino ai 2 anni dei bambini. Alle coppie è stato sottoposto un questionario per indagare gli stati di ansia, depressione e l’andamento dei rapporti con il partner durante il terzo trimestre della gravidanza, e poi a 4 mesi, poi a 14 e infine a 24 mesi dopo la nascita, assieme ad un questionario sul comportamento e sulle emozioni dei bambini.
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I risultati dello studio hanno confermato che se le mamme soffrono di stress e ansia prima della nascita la probabilità che i figli abbiano problemi comportamentali ed emotivi aumenta. A ciò si aggiunge che se la coppia litiga il rischio per i bambini di avere problemi emotivi entro i 2 anni di età aumenta. I bambini tenderebbero ad essere più capricciosi, collerici, irrequieti, dispettosi e paurosi, ma anche più inclini al pianto ed appiccicosi.
Claire Hughes, direttrice dello studio ha spiegato: “Per troppo tempo le esperienze dei neo-papà sono state accantonate o trattate in modo isolato da quelle delle mamme. Questo deve cambiare perché le difficoltà nelle prime relazioni dei bambini sia con le mamme che con i papà possono avere effetti a lungo termine“. E aggiunge: “Si è ipotizzato che fosse davvero difficile coinvolgere i papà in ricerche come questa. Ma il nostro studio si basa su un campione relativamente ampio ed è unico perché entrambi i genitori hanno risposto alle stesse domande in ogni fase, il che ci ha permesso di fare confronti diretti.”
Questo studio è parte di un progetto più ampio che studia il benessere e l’influenza di neomamme e neopapà sui bambini. Uno studio collegato ha infatti dimostrato che i padri condividono con le madri i ricordi traumatici dei parti molto più di quanto si pensi, confrontando il benessere dei genitori nel terzo trimestre della gravidanza con quello a 4 mesi dalla nascita. “Se la mamma ha avuto un parto difficile, questo può essere un’esperienza traumatica potenziale per i papà” ha dichiarato una autrice dello studio, Sarah Foley.
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La conclusione cui giungono i ricercatori, da entrambi gli studi, e che per noi è una conferma, è che occorre preparare le coppie a diventare genitori e contemporaneamente offrire supporto e strumenti per comunicare tra di loro. Cosa che purtroppo non avviene. I ricercatori hanno condiviso i risultati dello studio e incoraggiato il sistema sanitario inglese ad occuparsi delle coppie durante e dopo la gravidanza, sarebbe bello sapere che anche il nostro ne tenesse conto. Uno studio quindi che vuole essere un monito per i futuri genitori a non discutere e a prevenire situazioni di stress, ove possibile, alla futura mamma, e a farlo per tutelare il bambino che sta per nascere e che dovrà crescere in un clima il più possibile sereno per avere un sano sviluppo emotivo e comportamentale.
E voi unimamme che ne pensate di questo studio dell’Università di Cambridge?
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