La mamma di Mirko, che ha perso la vita nel crollo dei ponte Morandi, ha realizzato uno dei desideri del figlio: “Sull’elicottero. L’ho sentito con me”.
Il 14 agosto del 2018 è crollato il ponte Morandi a Genova. Una tragedia che ha sconvolto, non solo la città ligure, ma tutta l’Italia.
Le vittime sono state tante e tra di loro anche molti bambini. Ad oggi, il ponte Morandi non esiste più. Alle 9:37 del 28 giugno di quest’anno è stato fatto saltare con delle microcariche che hanno fatto si che crollassero i piloni 10 e 11, dopo 11 mesi dalla tragedia in cui sono morte 43 persone.
Mirko era un operaio di 30 anni, travolto dal ponte mentre era al lavoro nell’isola ecologica di Campi insieme a un collega. Il suo corpo è stato l’ultimo ad essere estratto dalle macerie e la mamma non si si è mossa dal viadotto fino a quando non l’ hanno trovato.
Adesso la mamma di Mirko, Paola, è riuscita a realizzare il sogno del figlio, quello di poter effettuare un volo in elicottero. Il tutto, grazie alla psicologa della Croce Rossa, Federica Valle, ed alla Polizia di Stato.
Paola è un’insegnante di 52 anni che ha anche un’altra figlia, Serena. Durante i colloqui con la psicologa ha raccontato del desiderio del figlio di volare. Il desiderio è stato realizzato con molta gioia, come riportato da il Corriere: “Ho messo la sua felpa preferita che gli avevo riportato da Parigi. Piena di buchi, ma che aveva sempre addosso e mentre volavo su Genova lo sentivo con me. Ero contenta di farlo per lui. Non riesco a rivedere il video che la Polizia ha realizzato con parole che sono esattamente quello che Mirko avrebbe detto“.
Nel video molto commovente della Polizia di Stato, la voce fuori campo parla come se fosse Mirko: “Sto volando coi gesti di chi non ha mai smesso di amarmi. Sto pensando a mia mamma. È come se su questo elicottero ci fosse lei. Te la immagini? Direbbe: “Va un po piu piano, c’è troppo vento”. Ehi Mamma, Promettimi che se volerai prima tu, ovunque io sia, me lo verrai a raccontare. Ti risponderò sempre. Con mille segnali guidati dal vento“.
La signora Paola racconta di come era Mirko e di quanto le persone che lo conoscevano gli volessero bene: “Era proprio così Mirko. Sempre sorridente. Amico di tutti. Chiacchierava. Scherzava. E questa cosa mi è stata restituita. Ricevo ancora messaggi, cuori, parole dolci, da amici, colleghi. Visite no, perché è difficile. Cosa si dice a una mamma che ha perso un figlio: è una metà che non c’è più“.
A quasi un anno di distanza racconta di quel terribile giorno: “Mirko lavorava in una municipalizzata sotto il Ponte. Stava finendo il turno. Abbiamo sentito il boato. In 10 minuti eravamo lì. Era tra i dispersi. Il dolore aumenta e anche la rabbia. Nel 2018 non si può morire sotto il crollo di un ponte. Di allarmi ce n’erano stati. Tutti ignorati. Lui non me lo ridarà più nessuno. Spero solo che non accada più“.
Racconta dei suoi desideri e di come l’ha riconosciuto: “Per fortuna aveva un tatuaggio. L’ho riconosciuto da quella tartaruga Maori. Amava i luoghi esotici. anche se non c’era mai stato. Era difficile per un precario, perché sono luoghi costosi. Lui aveva contratti di tre mesi nel periodo estivo. Ma era un altro dei suoi desideri. Ne aveva tre. Il volo in elicottero, buttarsi col paracadute o col parapendio e andare in Polinesia“.
La dirigente della Polizia Stradale, Debhora Montenero, vuole essere vicino alla gente che soffre: “Paola è una donna di così grande coraggio, dolcezza, compostezza che ci ha sconvolto tutti. La dottoressa Valle ci aveva raccontato quel desiderio, ci siamo attivati, grazie alla sensibilità dei nostri vertici abbiamo avuto l’autorizzazione e con l’ausilio del reparto volo di Malpensa abbiamo avuto a disposizione l’elicottero. Lei non se lo aspettava. Si pensa sempre all’aspetto repressivo, ma la nostra missione è la vicinanza alla gente“.
Gli altri due desideri di Mirko verranno presto realizzati, come confermato dalla Signora Paola: “Mia nipote farà il viaggio e mio fratello proverà a lanciarsi dall’aereo. L’ho amato e lo amo profondamente. Porterò avanti io ciò che lui ha dovuto lasciare“.
Voi unimamme cosa ne pensate delle parole della Signora Paola?
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