Una mamma senza biglietto che stava per partorire è stata costretta a lasciare il bus con cui stava raggiungendo l’ospedale.
Federica è una mamma di 28 anni che mentre stava passeggiando in viale Colli Aminei, a Napoli, è stata colta dalle doglie.
Mamma senza biglietto: ecco cosa è accaduto
La donna ha sottolineato che erano già scadute le settimane e i 5 giorni previsti per il parto così, quando ha avvertito le doglie ha capito che il parto era ormai imminente.
Spaventata, la mamma è salita, senza biglietto, sul bus 604 diretto all’ospedale Cardarelli. Mentre contava i minuti che la separavano dall’arrivo ha incontrato un controllore dell’Anm che le ha fatto la multa e l’ha lasciata letteralmente a piedi e abbandonata a se stessa.
Federica ha quindi deciso di fare un esposto per denunciare quanto accaduto.
“Sono salita sul bus senza titolo di viaggio, e quando il verbalizzante mi ha giustamente contestato la mancanza del biglietto, ho cercato di spiegare che a causa di un malessere improvviso, visto il mio stato, mi stavo recando con urgenza al Cardarelli. Tengo a precisare che alla data del verbale ero incinta, erano trascorsi le quaranta settimane e cinque giorni previsti per il parto che è avvenuto nella notte del giorno stesso. Mentre stavo passeggiando da sola in viale Colli Aminei ho avvertito dei dolori improvvisi e, spaventata, sono salita sull’autobus che sopraggiungeva. Quanto asserito è documentabile dal certificato di ingresso nel pronto soccorso “.
“Il verbalizzante a cui avevo detto del malore invece di accompagnarmi all’ingresso del pronto soccorso mi ha invitata a scendere e ha tenuto a precisare che nella sua qualità di agente di polizia amministrativa era tenuto a rilevare l’infrazione in ogni caso”.
La donna ha allegato anche il verbale del Pronto soccorso del Cardarelli delle 11.42 e la multa delle 11.02 che testimoniano come la mamma sia dovuta arrivare a piedi in ospedale.
Inizialmente la risposta dell’Anm è stata molto dura: “all’atto del controllo lei si trovava a bordo di un nostro mezzo sprovvista di valido titolo di viaggio, le circostanze non possono essere motivo di annullamento del verbale”.
Dopo che il fatto è stato reso noto su Repubblica la società di trasporto pubblico ha pubblicato le sue scuse.
“In merito al caso della signora Federica intende porgere pubblicamente le proprie scuse”.
Nicola Pascale, amministratore unico di Anm, ha aggiunto: “I controllori dell’Anm elevano quasi tremila verbali di contravvenzione al mese, svolgendo un’attività complicata che l’azienda sta intensificando per migliorare il servizio ai cittadini. Gli errori possono capitare e in questo caso si è verificato un evidente eccesso di zelo nei confronti della signora, che andava invece aiutata e confortata. Sarà mia personale cura riprendere e riesaminare la pratica del suo ricorso che è stata trattata in modo troppo burocratico. Intanto alla signora e alla sua famiglia esprimo le nostre più vive scuse e le felicitazioni per la nascita del piccolo”.
Federica ha poi partorito una bambina, madre e figlia stanno bene.
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda di cui si parla su Repubblica?
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