L’atleta Allyson Felix ha pubblicato su Instagram una lettera dove la Nike dichiara che non ridurrà più i compensi delle atlete che sono diventate mamme.
La velocista statunitense, Allyson Felix, aveva raccontato in un’intervista al New York Times che le donne che praticano sport ad alti livelli e che quindi hanno degli sponsor, rischiano di vedersi ridurre i compensi sia durante la gravidanza e sia dopo se avranno dei “cattivi” risultati sportivi.
Allyson è diventata mamma a novembre del 2018 di una bambina Camryn, nata prematura di 8 mesi.
La Nike riduceva il compenso del 70% alle atlete mamme: cambiamenti nel contratto
Come Allyson ha raccontato, ha sempre pensato a vincere, ma ad un certo punto ha desiderato anche una famiglia: “A 32 anni sono diventata una delle atlete più decorate della storia: sei volte vincitrice della medaglia d’oro alle Olimpiadi e 11 volte campionessa del mondo. Ma l’anno scorso le mie priorità si sono allargate: volevo essere un’atleta professionista e una madre”.
A quel punto ha chiesto al suo sponsor, la Nike, di “garantirmi da contratto che non sarò penalizzata se non sarò al mio meglio nei mesi successivi alla gravidanza”.
La risposta della Nike, come la campionessa ha dichiarato nell’intervista è stata: “Nike voleva pagarmi il 70 percento in meno rispetto a prima. Se è ciò che pensano che valgo adesso, lo accetto. Ciò che non sono disposta ad accettare è lo status quo permanente sulla maternità. Ho chiesto alla Nike di garantire contrattualmente che non fossi penalizzata se non mi fossi esibita al meglio nei mesi successivi al parto”.
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Qualche giorno fa, sembrerebbe che le cose siano cambiate. L’azienda di abbigliamento sportivo ha scritto una lettera alla campionessa.
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Allyson Felix, sei volte medaglia d’oro alle Olimpiadi, ha annunciato su Instagram che Nike non penalizzerà più le atlete con cui ha dei contratti di sponsorizzazione quando rimangono incinte, come riportato anche da Il Post: “Le nostre voci hanno potere. Nike ha aderito ufficialmente e contrattualmente fornendo protezione alle atlete che sponsorizzano. Ciò significa che le atlete non saranno più penalizzate finanziariamente se avranno dei figli. Sono grata a John Slusher e Mark Parker per la loro leadership e per il loro desiderio di guidare NIKE come azienda che crede che siamo tutti più che atleti. E GRAZIE ai marchi che hanno già preso questo impegno. Chi è il prossimo?”.
Un bel passo in avanti per le donne che diventano mamme, ma che vogliono continuare a fare sport ad alti livelli.
Voi unimamme sapevate di questa notizia che non discrimina più le atlete in caso di maternità?