Il fondatore della ong Open Arms ha dichiarato che sono stati sbarcati 27 minori, ma la situazione sulla nave è critica, si cerca una soluzione.
La nave della Open Arms è ferma da più di quindici giorni a largo di Lampedusa con a bordo tanti migranti che sono in situazioni disperate. Su pressing del premier Conte, sono stati fatti sbarcare 27 minori non accompagnati, come riportato dalla Gazzetta del Sud, uno solo è rimasto a bordo perché era con il fratello maggiore.
Su twitter, Oscar Camps, il fondatore di Open Arms, ha annunciato lo sbarco di 27 minori: “Sbarcati 27 minori non accompagnati. Continua l’abuso di coloro i quali pretendono di coprire un fallimento politico provocando sofferenze non necessarie ai più deboli. 107 persone e 19 membri dell’equipaggio continuano a soffrire a bordo”.
Dei 27 ragazzi fatti sbarcare, 8 di loro hanno poi dichiarato di non essere minorenni. Il più piccolo avrebbe 14 anni, mentre gli altri hanno unìetà che va dai 16 ai 17 anni. Il responsabile del poliambulatorio dell’isola, Francesco Cascio, ha affermato che le loro condizioni sono buone: “Tant’è che all’arrivo in banchina sono stati visitati dallo staff medico e non avendo alcuna patologia sono stati condotti direttamente nel centro in contrada Imbriacola“.
Il 18 agosto, dall’ong Open Arms, fanno sapere: “Non riusciamo più a contenere la disperazione. Non riusciamo più a spiegare. Le parole mancano. Siete dei vigliacchi”. Quattro migranti si sono buttati in mare sperando di raggiungere la terra ferma a nuoto. Subito sono corsi in aiuto il personale dell’ong che li ha recuperati e riportati sulla nave. Oscar Camps ha pubblicato un video dove mostra i momenti di disagio e disperazione.
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Ad oggi sembrerebbe che l’Italia si sia proposta di accompagnare la nave al porto di Minorca, nelle Baleari, messa a disposizione dal premier Sanchez, come riportato da Repubblica.
Il presidente della ong, Riccardo Gatti, è perplesso della decisione presa: “Dopo 18 giorni di stallo, Italia e Spagna sembrano finalmente aver trovato un accordo, decisione che ci appare del tutto incomprensibile. Con la nostra imbarcazione a 800 metri dalla costa di Lampedusa, gli Stati europei stanno chiedendo a una piccola Ong come la nostra di affrontare 590 miglia e tre giorni di navigazione in condizioni metereologiche peraltro avverse, con 107 persone stremate a bordo e 19 volontari molto provati che da più di 24 giorni provano a garantire quei diritti che l’Europa nega. Se davvero un accordo è stato trovato, è indispensabile che Italia e Spagna si assumano la responsabilità di garantire, mettendo a disposizione tutti i mezzi necessari, che queste persone finalmente sbarchino in un porto sicuro“.
Propone un’altra soluzione: “Per dare dignità ai naufraghi potrebbero trasferirli a Catania e da lì in aereo portarli a Madrid. Affittare un boeing per 200 persone viene 240 euro a passeggero. La soluzione Acquarius, lo scorso anno, per una nave della guardia costiera è costata 250 mila euro mentre la spesa per l’altra nave neanche si è saputa“.
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