Alcune ricerche dimostrano che i prodotti lattiero caseari ricchi di grasso sono salutari quanto quelli magri.
In Italia gli acquirenti distinguono i latticini tra prodotti interi e scremati (magri).
Recenti ricerche hanno dimostrato che prodotti come:
che sono ricchi di grassi sono salutari quanto prodotti poveri di grassi.
Lo studio Pure (Prospective Urban Rural Epidemiology) di cui si parla sulla rivista Jama ha preso in considerazione:
è emerso che assumendo più di 2 porzioni al giorno di prodotti lattiero caseari c’è un minor rischio di morte o eventi cardiovascolari.
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I prodotti interi sono risultati essere più protettivi di quelli poveri di grassi o senza grassi.
Inoltre le persone che consumavano latticini erano più snelle.
Andrea Ghiselli, dirigente di Ricerca del Centro di Ricerca CREA – Alimenti e nutrizione e Presidente della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione, ha commentato questa ricerca sul Corriere: «I dati epidemiologici convergono tutti in una direzione: i grassi saturi non sono tutti uguali e, in particolare, quelli del latte sembrano favorire la salute cardiovascolari. Gli studi dicono che gli acidi grassi del latte non incidono sull’aumento di peso o di rischio di malattie cardiovascolari, anzi, mostrano che chi consuma prodotti lattiero-caseari anche interi nel tempo ha meno probabilità di aumentare di peso».
Certo, i risultati della ricerca paiono una bella notizia per alcuni, ma bisogna fare attenzione. Sempre Ghiselli avverte: “non a tutti si possono dare gli stessi consigli, magari chi sceglie quelli magri lo fa perché è in sovrappeso e li si sceglie per risparmiare calorie, allora la persona in questione è già più esposta a malattie cardiovascolari e aggiungere grassi a grassi, sia pure quelli dei latticini, sarebbe rischioso. Ma c’è anche chi consuma una gran quantità di grassi attraverso altri alimenti e poi cerca di “risparmiare” sui latticini. E questa potrebbe non essere una buona idea. Servirebbero degli studi prospettici: due gruppi di persone uguali da suddividere in maniera casuale proponendo a un gruppo di latticini interi e all’altro di quelli magri”.
L’esperto sottolinea che le linee guida dell’alimentazione in Italia distinguono tra latte, yogurt e altri prodotti caseari che hanno frequenze di consumo e proporzioni diverse.
“Meglio quindi privilegiare sempre i prodotti più magri, che si tratti di carni, di prodotti da forno, di latticini o formaggi”.
Le raccomandazioni quindi sono basate su i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana (LARN) della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU).
“Gli italiani, nonostante le raccomandazioni, consumano quantità estremamente basse di latte e yogurt e quantità un po’ più alte di formaggi. Una dieta equilibrata deve trarre non più del 30% del fabbisogno energetico dai grassi e tra questi non più del 10% devono essere grassi saturi. Cerchiamo di risparmiare grassi un po’ ovunque perché ne consumiamo troppi, tenendo presente che la riduzione andrebbe fatta su altri cibi piuttosto che sui latticini, che sembrano in grado di produrre benefici per la salute” prosegue l’esperto.
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