Confermata la condanna per pedofilia del cardinal George Pell.
Non c’è scampo per il cardinal George Pell che nel dicembre dell’anno scorso è stato condannato a 6 anni per pedofilia.
Si tratta, lo ricordiamo, del più alto porporato ad essere condannato per questo ignobile crimine.
Ora un tribunale australiano ha confermato la sentenza emessa all’unanimità da una giuria respingendo quindi il ricorso inoltrato dall’avvocato di Pell.
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Il prelato era stato condannato in primo grado da un tribunale di Victoria per abusi sessuali su minori.
Il suo avvocato, però, aveva fatto ricorso in appello perché la sentenza di colpevolezza era arrivata a seguito della testimonianza a porte chiuse di solo una delle 2 vittime, perché l’altra è morta.
La Corte di Appello, come accennato, ha respinto la tesi dell’avvocato dell’ex capo della Segreteria per l’Economia della Santa Sede, a maggioranza, due contro uno.
Così, dopo l’esito del ricorso George Pell è stato ricondotto in carcere dove dovrà trascorrere almeno 3 anni e 8 mesi prima di poter chiedere la condizionale.
Il cardinale rischiava fino a 50 anni di condanna, che per lui, che ha già 77 anni, sarebbe valso come un ergastolo, è stato quindi condannato a una pena più mite.
“Il cardinale è ovviamente molto deluso per la decisione e continua a dichiararsi innocente” hanno fatto sapere i suoi avvocati.
Da parte sua il Vaticano “prende atto della decisione di respingere l’appello del Cardinale George Pell” e ricorda però che “il Cardinale ha sempre ribadito la sua innocenza e che è suo diritto ricorrere all’Alta Corte”.
Dopo la prima condanna a Pell era stato vietato l’esercizio pubblico del Ministero e il contatto in qualsiasi modo e forma di minorenni.
Dopo quest’ultima condanna gli verrà tolto anche il titolo onorifico dell’Ordine d’Australia, uno dei più importanti del Paese.
Infine è probabile che venga aperto anche un procedimento canonico per ridurlo allo stato laicale.
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