Un medico romano in vacanza ha rianimato per 40 minuti una signora sul treno, salvandole la vita.
Unimamme, oggi vi raccontiamo la storia, finita bene, di una mamma che si è sentita male e che è stata prontamente soccorsa da un giovane medico.
Il 27 agosto alle 17 sul treno che da Lienz (Austria) porta i turisti a Dobbiaco, in Alto Adige, si è verificata un’emergenza.
Carlo Santucci, medico 33enne romano, ha sentito un’invocazione d’aiuto a cui non ha potuto dire di no. “Sono all’ultimo vagone, arriva un uomo, urla, cerca un medico. Non ci penso due volte a farmi avanti e il muro di gente che c’è sul treno si apre di colpo per farmi passare”.
Santucci era in vacanza a Cortina con alcuni amici. Aveva appena percorso un lungo percorso in bici. “Ero stanco, avevo appena percorso 40 chilometri in bici, ma volevo rifarli anche al ritorno. Sono uno sportivo e questo, forse, ha fatto la differenza nell’intervento».
Quindi era un caso che, quel giorno, si trovasse sul treno.
Il giovane chirurgo oculista ha raggiunto subito la donna stesa a terra con accanto il marito disperato, in una situazione di caos.
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“Per prima cosa chiedo informazioni, è la prassi: se la signora prende farmaci, se sia malata“ ha spiegato Santucci, docente in tecniche di primo soccorso, che ha fatto lunghi turni in ambulanza, in passato.
A colpirlo nel caso delle urla è stata l’immagine della figlia di 6 anni della donna, in lacrime.
“Da sportivo sono abituato a isolarmi dentro di me pensavo solo alla grande ingiustizia di una mamma che poteva essere strappata ai suoi cari. Niente defibrillatore a bordo, fatto gravissimo con tutta quella gente».
A bordo non c’era nemmeno un kit da pronto soccorso.
Santucci ha così iniziato a praticare il massaggio cardiaco che ha portato avanti per 40 minuti: 30 compressioni toraciche e 2 insufflazioni.
«Non mi sono reso conto del tempo che passava, avevo solo i miei muscoli e la concentrazione».
Così l’uomo si è fermato e poi ha affidato la mamma ai colleghi dell’elisoccorso, atterrato vicino al treno in sosta.
I passeggeri hanno applaudito “il miracolo”.
Santicci però ha aggiunto: “uno dei rianimatori mi dice “senza di te era morta”, io so solo che questo è il motivo per cui facciamo questo lavoro: per dare continuità alla vita”.
«Il marito mi ripete che non sa come ringraziarmi, ma io gli ho ribadito che a breve voglio solo una cosa: una foto con mamma e figlia che giocano felici».
La donna assistita ora sta ricevendo le cure ed è stabile.
In realtà questa non era la prima volta che salvava una persona, due anni fa salvò la vita a un bambino che stava soffocando in un ristorante, facendogli la la manovra di Heimlich.
Il medico ha concluso così. «È vero, sono un dottore. Ma una manovra così, dopo aver fatto un corso, la possono fare tutti».
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda che ha avuto il merito di farci capire l’importanza di saper fare la rianimazione cardio polmonare di cui si parla su il Corriere?
Voi sareste in grado, almeno in teoria di farla? Avete seguito qualche corso?
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