Il Papa torna a esprimersi sull’eutanasia.
Il Papa decide di commentare l’eutanasia. In occasione dell’udienza all’Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM).
Ecco che cosa ha detto il Pontefice. “La pratica dell’eutanasia, divenuta legale già in diversi Stati, solo apparentemente si propone di incentivare la libertà personale; in realtà essa si basa su una visione utilitaristica della persona, la quale diventa inutile o può essere equiparata a un costo, se dal punto di vista medico non ha speranze di miglioramento o non può più evitare il dolore”.
Erano presenti anche alcuni pazienti, secondo il Pontefice questa scelta era “un messaggio forte e un segno eloquente non solo per il mondo della sanità, ma per tutta la società, chiamata a rinnovarsi in uno stile solidale e fraterno”.
Bergoglio ha prestato particolare attenzione alla proposta di un’oncologia di precisione.
“Un’oncologia della misericordia, perché lo sforzo di personalizzare la cura rivela un’attenzione non solo alla malattia, ma al malato e alle sue caratteristiche, al modo in cui reagisce alle medicine, alle informazioni più dolorose, alla sofferenza”.
Papa Francesco ha trovato parole di conforto e incoraggiamento per i medici che affrontano situazioni molto difficili: “Non perdetevi mai d’animo per l’incomprensione che potreste incontrare, o davanti alla proposta insistente di strade più radicali e sbrigative. Se si sceglie la morte, i problemi in un certo senso sono risolti; ma quanta amarezza dietro a questo ragionamento, e quale rifiuto della speranza comporta la scelta di rinunciare a tutto e spezzare ogni legame!”.
Il Pontefice ha anche aggiunto: “dobbiamo imparare a tradurre la speranza e darla nei casi limite”.
Non manca infine un’attenzione per la prevenzione, sempre indispensabile: “è quella di un ambiente sano e di uno stile di vita rispettoso del corpo umano e delle sue leggi. Come sappiamo, questo dipende non solo dalle scelte individuali, ma anche dai luoghi in cui si vive che, soprattutto nei grandi centri, sottopongono il fisico a uno stress continuo per i ritmi di vita e l’esposizione ad agenti inquinanti. Questo riporta la nostra attenzione alla cura dell’ambiente naturale, la nostra casa comune a cui dobbiamo rispetto, perché rispetti a sua volta noi. La tutela dell’ambiente e la lotta contro i tumori diventano, allora, due facce di uno stesso problema, due aspetti complementari di una medesima battaglia di civiltà e di umanità”.
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